Giovedì 26 Dicembre 2024

“Sicurezza sul lavoro, tra presente e futuro”: analisi della serata organizzata dal Rotary Club Manfredonia

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Il convegno organizzato dal Rotary Club Manfredonia il 4 Novembre u.s. su “Sicurezza sul lavoro, tra presente e futuro”, è stato un momento di approfondimento e aggiornamento su un tema – come lo ha definito il prof. Stefano Olivieri Pennesi – “di grande attualità e gravità”.

Raffaele Castriotta, nella duplice veste di ispettore del lavoro e consigliere Fondazione D’Antona, ha sapientemente moderato i lavori che hanno preso il via dopo il saluto del presidente del Rotary, Lorenzo Mantuano.

Antonella Di Modugno, direttrice dell’Ispettorato di Foggia, nel far presente che nel 2015 è stato istituito l’Ispettorato Nazionale del Lavoro – INL e assegnati all’Ispettorato pieni poteri ispettivi e vigilanza in tutti i settori e non più soltanto all’edilizia, ha ammesso che è stato necessario colmare un vuoto di esperienza di quasi 40 anni e che ad oggi, per un territorio così esteso, gli organici sono sottodimensionati. “Nel 2022, in Capitanata, abbiamo attenzionato i comparti maggiormente a rischio col risultato di 3 milioni di euro in sanzioni e il doppio delle attività sospese per gravi irregolarità per lavoro nero, ma stiamo anche puntando molto sulla diffusione della cultura della legalità: dopo il protocollo d’intesa con prefettura, questura, carabinieri, stiamo per definire un accordo con l’Ufficio scolastico territoriale per poter parlare con gli studenti che domani diverranno imprenditori o lavoratori”.

“I dati servono a capire la grandezza di certi fenomeni e quelli dell’Inail sulle aperture di infortuni – ha spiegato Matteo Ariano, presidente di Fondazione prof. D’Antona – fotografano l’Italia Paese in Europa con più morti sul lavoro, circa 3 al giorno. Come intervenire? Più controlli e più ispettori in giro, più tecnici della prevenzione nelle Asl, contrastare la fuga di tanti giovani che rinunciano alla P.A. dove gli stipendi sono più bassi, investire di più in prevenzione e formazione, una rappresentanza sindacale che non abbassi la guardia sulle tutele dei lavoratori. Infine, una Procura che si occupi solo di problematiche di lavoro”.

Stefano Guerra, direttore amministrativo di Euroambiente, azienda che si occupa di sicurezza nei luoghi di lavoro e leader nella formazione, ha aperto una riflessione anche sul tema e sull’entità dei costi ‘sociali’ da sostenere per infortuni e malattie professionali, che costituiscono il 5% del PIL: “domandiamoci quanto costa fare sicurezza e quanto costa non farla”.

“Gli infortuni sul lavoro nella provincia di Foggia nel 2021 sono stati 4223 di cui 22 mortali. Intervenire rappresenta un imperativo” ha detto Carla Costantino, segretario confederale Cisl territoriale Foggia, confermando la pressione esercitata dal sindacato sul Prefetto per l’istituzione di un tavolo permanente.

“La recrudescenza di infortuni nel settore dell’edilizia probabilmente è probabilmente dovuta ai bonus e all’incremento degli occupati. Ma noi siamo convinti che sul fronte della formazione c’è ancora tanto da fare” ha rimarcato il presidente di Ance Foggia, Ivano Chierici.

Le conclusioni sono state tracciate dal prof. Stefano Olivieri Pennesi, docente all’Università Tor Vergata e dirigente nazionale INL, il quale ha passato in rassegna diversi elementi di un tema che ha definito di grande attualità e gravità. Ha parlato di gestione del rischio, della necessità di intervenire sui comportamenti errati che il lavoratore talvolta assume per velocizzare l’esecuzione aumentando di contro la probabilità di infortunio, e di correggere anche quegli atteggiamenti sociali che tendono a sottovalutare i rischi. Servono leggi e organi di controllo ma serve anche la cultura del lavoro, la condivisione delle esperienze pregresse. “La sicurezza non si improvvisa, si costruisce”.

Gianni Rotice, nella vita ingegnere e imprenditore, ha chiuso la serata con un messaggio che è andato oltre il saluto istituzionale da Sindaco: “sulle misure di sicurezza e prevenzione degli infortuni la tecnologia va avanti ma molto occorre ancora fare sul piano culturale e della formazione. In questo divario il buonsenso può svolgere un ruolo importante”.

 

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