Giovedì 21 Novembre 2024

Il Titanic di Manfredonia naufragato nel mare della burocrazia

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Luminarie rimosse ed eventi natalizi annullati

LA FESTA è finita prima di cominciare. La grande kermesse natalizia all’insegna di luminarie sontuose, colori e tante attrazioni all’insegna del Titanic, ha chiuso i battenti, le luci spente, le promesse turistiche svanite. Il naufragio del “Titanic di Manfredonia” si è portato via luminarie ed eventi che avrebbero dovuto spingere Manfredonia nel novero delle mete natalizie italiane più caratteristiche. La festa è finita prima di nascere.

ANCHE se finto, riprodotto in scala (26×4 metri) ad uso divertimento pubblico, il “Titanic di Manfredonia” non è sfuggito alla sorte di quello vero, finito, come ben noto, in fondo all’oceano nell’impari scontro con un possente iceberg. E così come nella storia autentica del transatlantico naufragato nel 1912 al suo viaggio inaugurale, anche il suo modello appena “varato” sulle spone del golfo sipontino, è naufragato miseramente. E come il Titanic vero si portò con sé in fondo all’oceano gran parte dei passeggeri, così questo finto si è trascinato anche tutte le luminarie sparse per la città. Anche in questa storia del 2022, c’è di mezzo un iceberg, non come quello naturale di ghiaccio, bensì fatto di burocrazia frammista di politica e forse di qualcos’altro rimasto opaco sullo sfondo.

«Le luminarie natalizie saranno tutte rimosse, annullati anche tutti gli eventi» ha annunciato un comunicato dell’organizzazione “Io sono partita IVA” che da almeno un paio di anni si è impegnata a creare attrazioni promozionali della città, per creare movimento turistico e dunque economico. Una organizzazione autonoma nella ideazione e nel finanziamento delle opere realizzate con tanto di soddisfazione della gente, moltissima corsa da fuori, e delle pubbliche autorità che hanno accompagnato le varie manifestazioni (fra queste anche la festa patronale).

Il gran successo dell’anno scorso della serie di istallazioni luminose di richiamo natalizio e persino la “casa” di Babbo Natale, che hanno avuto il fulcro di riferimento il fossato del Castello svevo-angioino, hanno invogliato gli organizzatori a ripetere lo spettacolo che ormai si identificava con Manfredonia, anche quest’anno con una attenzione maggiore per lo spettacolo, a cominciare dal Titanic cittadino “ormeggiato” nel fossato del castello. Una scenografia di grande effetto che esaltava la città con le sue attrazioni culturali e commercial-gastronomiche. La previsione era quella di un milione di visitatori.

Una facciata sontuosa, foriera di consensi e prospettive allettanti finita nel nulla. Un cerino spento appena acceso. Il Titanic finto per divertimento, si è imbattuto in uno oceano di attestati e autorizzazioni Mancati (pare) che hanno finito per affondare quel simbolo di una festa ormai mancata. Sfrattato dal fossato del castello, all’ombra della mastodontica torre dell’Avanzata al cui cospetto il “transatlantico” faceva la figura di una barchetta, ha subito la stessa sorte nella Piazza dei Maestri d’ascia dove era stato trasferito. Le varie autorità competenti (Comune, Soprintendenza, Autorità portuale, Capitaneria di porto) hanno contestato all’organizzazione la mancanza di atti e autorizzazioni che hanno portato alla “diffida a non utilizzare le aree demaniali marittime provvedendo alla rimozione delle strutture entro 5 giorni».

Sia ben chiaro che le leggi e i regolamenti vanno rispettati. Tuttavia non si può non osservare come la emissione del “Nulla-Osta” da parte del Comune avrebbe dovuto comportare quanto meno la completezza della documentazione necessaria. Il classico esempio della burocrazia che tanto spesso dissuade da intraprendere o addirittura penalizza iniziative utili e fruttuose. Una storia, questa abortita malamente, contorta e nebulosa che reclama chiarezza. Gli organizzatori daranno la propria versione lunedì 21 in una conferenza a Palazzo dei Celestini; farà lo stesso la civica amministrazione?

  Michele Apollonio

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