IL LAVORO è il mezzo di realizzazione personale, il momento forse più rilevante dell’azione individuale nella società. In sintesi: il lavoro nobilita l’uomo (e la donna). Tutti d’accordo. Il guaio è che assai, troppo spesso il lavoro manca, scarseggia. Si parla tanto di lavoro, ma solo per evidenziare che non c’è. O forse non c’è quello “tradizionale”. Oggi il modo del lavoro è cambiato profondamente, si è andato rigenerando in mille rivoli. Le opportunità sono tante, ma bisogna esser preparati a coglierle, a riconoscerle, ad adattarvisi. È questione di aggiornamento (ammesso che ci sia la volontà di lavorare). Un problema cui ha pensato di dedicare una “riflessione collettiva” il Partito Democratico di Manfredonia che ha indetto e organizzato due appuntamenti in podcast di Siamomine e Minimum Fax. Il primo per giovedì 17 novembre, il secondo l’altro giovedì 24 con inizio alle 19.
«IL CIRCOLO PD di Manfredonia – spiega Michele Nenna, responsabile del Circolo – intende cogliere l’opportunità offerta dal percorso congressuale per elaborare una propria riflessione sui temi di fondo che agitano la società di oggi, e quindi diseguaglianze, la sostenibilità ambientale e soprattutto il lavoro. L’obiettivo è quello di provare a costruire una società più equa, condizioni di vita più dignitose e un benessere diffuso e solidale, partendo dal lavoro facendo leva sulla partecipazione consapevole».
UNA FOTOGRAFIA che ben sintetizza la realtà lavorativa di Manfredonia dove in quest’ultimo ventennio sono andate perdute opportunità di lavoro e dunque di sviluppo complessivo assai importanti che hanno determinato il collasso occupazionale e il blocco del possibile sviluppo. Una stagione negativa che potrebbe cambiare sulla spinta dei programmi di incentivazioni allo sviluppo programmate dal Governo. Ma occorre essere presenti con iniziative in grado di superare i filtri opportunamente imposti, di avviare ragionamenti e riflessioni coinvolgenti.
ARRIVA pertanto opportuna l’esplorazione aggiornata sul complesso e articolato mondo del lavoro moderno dominato dalla produttività «come ambiguo imperativo morale, dal precariato, da forme di lavoro sottopagato, dall’abnorme potere contrattuale delle big company, dai poteri finanziari, dalle difficoltà delle associazioni di categoria a rappresentare classi di lavoratori che non sono più tali». Una realtà che impone – rileva il PD – a donne e uomini «di buona volontà di fermarsi a riflettere e cercare soluzioni innovative».
SE il lavoro non nobilita più vuol dire che qualcosa, o ancor più di qualcosa, non va. Di qui l’esigenza di sforzarsi ad immaginare possibili soluzioni, ad essere progressisti.
Michele Apollonio
