ALLARME rientrato. Almeno per il momento. Il mega-deposito di Gpl “Energas” rimane in suspense. La parte riguardante l’Energas di Manfredonia contenuta nel Decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri, contenente misure urgenti in materia di energia elettrica, gas e carburanti, rimane “congelata”. Non è dato sapere se e quando verrà riconsiderato in un prossimo Consiglio dei Ministri. Ad ogni buon conto la barriera dei contrari a quel progetto si è ridestata e compattamente ha riproposto tutte le ragioni e i motivi di opposizione alla realizzazione di quell’impianto. Ragioni tecniche, sociali, ambientali, giustificate e spiegate in fiumi di documenti e mare di iniziative espresse ad ogni livello: dal locale, al provinciale al regionale.
DICHIARAZIONI e prese di posizioni si sono susseguire senza soste e tutte improntate a decisa condanna delle intenzioni riscontrate nel documento del Governo, poi ritrattato. La consegna generale è quella di rimanere vigili e attenti ad ogni soffio. L’amministrazione comunale di Manfredonia ha indetto una riunione dei capigruppo consiliare per decidere le iniziative da intraprendere per ribadire la opposizione a quel progetto. Unanimemente è stato convenuto di rilanciare e ribadire il documento approvato nel Consiglio comunale monotematico del 17 marzo scorso che a sua volta recepisce le risultanze del referendum popolare tenutosi nel novembre 2016.
«MANFREDONIA ha scelto un altro futuro di sviluppo, quello turistico culturale che non può coesistere con l’installazione di questo impianto con tecnologia obsoleta e che inciderebbe in maniera del tutto residuale sulle contingenti necessità energetiche. Manfredonia ha puntato con convinzione sull’economia del mare ed il recupero del rapporto diretto con questa importante risorsa, sulla valorizzazione del suo patrimonio storico-artistico-culturale materiale e immateriale come gli straordinari nuovi scavi archeologici di Siponto, sull’arte e le sue tradizioni identitarie, sulla tutela della salute e dell’ambiente».
SUGLI ASPETTI culturali e paesaggistici punta anche il presidente della Provincia di Foggia, Nicola Gatta. «È del tutto incompatibile – afferma – con quelli che sono i punti di forza dell’area che dovrebbe ospitare l’impianto; dalle bellezze paesaggistiche alle ricchezze ambientali fino all’immenso patrimonio culturale archeologico di Siponto; senza peraltro garantire alcun reale e significativo benefico economico». E il Partito Democratico promette di «riprendere a lottare per la tutela della nostra salute e dell’ambiente. Questo non è più il momento dell’ambiguità politica e dell’accondiscendenza personale».
LA POSIZIONE della Regione Puglia è ribadita da Rosa Barone, assessora al welfare alla Regione Puglia: «Ora la famosa destra, quella della sovranità popolare – rileva – con assoluto disinteresse della volontà dei cittadini, pare voglia autorizzare l’installazione dell’Energas. Un impianto che non porterà alcun beneficio a questa terra, un impianto il cui progetto del 2015 è assolutamente obsoleto, anche in un’ottica di sostenibilità ambientale, un impianto che da sempre ha visto l’opposizione della Regione Puglia, un impianto che ci vedrà ancora contro con tutte le armi a nostra disposizione». Il CAONS invita «tutti i cittadini di vigilare e prepararsi, se necessario, ad affrontare altre situazioni difficoltose per difendere la sicurezza, l’economia e la volontà della nostra comunità».
CENTINAIA sono infine i messaggi fortemente e crudamente critici che i cittadini affidano ai social e che descrivono una situazione ad alta tensione.
Michele Apollonio