Al Registro Imprese della Camera di Commercio di Foggia, alla data del 30 settembre 2022, risultano iscritte 71.886 imprese, di cui 63.480 attive. Nel periodo luglio-agosto-settembre 2022, a livelloprovinciale, si sono iscritte al R.I. 698 imprese e se ne sono cancellate, al netto delle cancellazioni d’ufficio, 523.
Un saldo positivo di 175 imprese, pari ad un tasso di crescita dello 0,24% (il tasso di crescita, nello stesso periodo del 2021 era stato dello 0,44%). Dato in linea con quanto accaduto a livello nazionale (tasso di crescita trimestrale 0,22%, rispetto allo 0,36% del 2021). Come anticipato da Unioncamere nazionale, guerra e caro energia hanno frenato la vitalità del sistema produttivo.
L’analisi di settore, mostra saldi in positivo per i settori “agricoltura” (+69), “attività professionali” (+15),“attività immobiliari” (+7) “attività di noleggio e agenzie di viaggio” (+7), “costruzioni” (+6) e “attività sportive” (+5). In sofferenza il settore “commercio” (-59), le “attività manifatturiere” (-13), il settore “alloggi e ristorazione” (-11) ed il settore “trasporto e magazzinaggio” (-9). Più o meno stabili gli altri settori. Il terzo trimestre 2022 evidenzia un significativo aumento delle imprese “giovanili” (+162, di cui ben 92 imprese nel settore “agricoltura”) e di quelle “femminili” (+59, di cui +36 riguardano il “settore agricolo”, in calo il settore “commercio” -22, più o meno stabili gli altri settori), la sostanziale stabilità delle imprese artigiane (+3) e di quelle straniere (-1).
A livello dei singoli comuni, positivo il saldo di Foggia (+33), Cerignola (+21), Carpino (+16), San Marco in Lamis (+15), Lucera (+11), Vieste (+10), Torremaggiore (+9) e Manfredonia (+5). Negativo il saldo per il comune di San Severo (-5, per effetto di 58 nuove iscrizioni e ben 63 cancellazioni non d’ufficio), Pietramontecorvino (-4) Mattinata ed Alberona (-3).
Per il Presidente dell’Ente, Damiano Gelsomino: “i dati trimestrali confermano la sostanziale tenuta del sistema imprese di Capitanata, nonostante i timori e le incertezze generate dalle criticità del contesto esterno e dalla pesante congiuntura economica. Un dinamismo imprenditoriale che, in particola modo per le giovani imprese, certifica la volontà di rispondere alla crisi”.
G.S.