Coniugare lo sviluppo delle attività economiche con la tutela del patrimonio ambientale, culturale e sociale dei territori e mitigare gli impatti che i flussi turistici, se non correttamente gestiti, possono determinare sul contesto complessivo della comunità ospitante, in cui l’esperienza turistica si svolge. Mettere in campo azioni sinergiche per la tutela dell’ambiente e il monitoraggio degli effetti dei cambiamenti climatici in particolar modo nelle aree marine protette creando partenariati efficienti per sviluppare progetti di educazione ambientale.
Sono anche questi i temi affrontati durante l’evento finale del TuSAMP, il corso promosso dall’Ente parco nazionale del Gargano ed eseguito dal DEMeT dell’Università di Foggia, in collaborazione con la Società Italiana di Scienze del Turismo.
Durante i due giorni sono stati illustrati, inoltre, il testo di proposta del Regolamento d’uso dell’Area Marina Protetta di Tremiti dell’Ente parco nazionale del Gargano (inviato al Ministero) e del progetto Mare Caldo di Greenpeace, co-finanziato dal Parco.
Nel corso del convegno, il Sindaco di San Giovanni Rotondo Michele Crisetti, oltre a portare il saluto della Città, ha svolto un passaggio per evidenziare l’impegno che l’Amministrazione locale sta profondendo al fine di definire il piano comunale strategico del turismo. Il suo intervento è stato preceduto da quello del Presidente Pasquale Pazienza che ha rimarcato la necessità di coniugare la tutela dell’ambiente con lo sviluppo economico e sociale del territorio.
Nell’ambito dei vari aspetti da lui trattati, è stato anche evidenziato come “l’Ente parco del Gargano ha definito il Regolamento d’uso dell’AMP Isole Tremiti. La sua definitiva approvazione da parte del Ministero dell’Ambiente affermerà un maggior livello di scurezza nella sua fruizione e una migliore gestione ambientale dell’area anche grazie alla strutturazione di attività di costante monitoraggio che consentiranno di osservare l’eventuale superamento di soglie di carico e la conseguente rettifica attraverso la ridefinizione delle regole d’uso. Il regolamento, inoltre, introduce il principio della contribuzione ambientale da parte di chi fruisce dell’area per farsi parte corresponsabile di reinvestimenti finalizzati al mantenimento / miglioramento della qualità ambientale del sito”.
Fabrizio Antolini, Presidente della SISTUR, condividendo molti dei passaggi svolti dal prof. Pazienza, ha basato buona parte della sua relazione sull’importanza della programmazione turistica territoriale e, quindi, della definizione di un prodotto turistico che necessita di un’attenta attività di monitoraggio finalizzata a individuare le soglie di capacità di carico dei flussi e delle varie attività che localmente si svolgono.
“La programmazione relativa alla creazione e allo sviluppo di un prodotto turistico che si avvalga delle certificazioni etico-ambientali e che riguarda le isole deve tenere in debita considerazione i costi aggiuntivi automaticamente connessi al concetto del praticar turismo nelle isole. È importante svolgere monitoraggi attenti e costanti per cogliere le dinamiche (impatti positivi e negativi) dei flussi turistici e individuare delle soglie di carico utili ad evitare il fenomeno dell’overtourism”, ha chiarito Antolini.
Le scelte programmatiche a lungo raggio in ambito turistico devono necessariamente tenere conto delle ricadute economiche locali. Come ha spiegato il prof. Nicola Boccella, Ordinario di Economia presso l’Università La Sapienza di Roma.
“Il moltiplicatore della spesa turistica deve riverberare effetti nell’ambiente locale organizzando su base locale servizi e produzioni a supporto del comparto turistico. È opportuno inoltre indagare i segmenti di domanda turistica che si desiderano intercettare ponendo un accento sulla silver economy, ovvero quella caratterizzata dagli over 65, individui che hanno capacità di spesa e maggiore tempo disponibile per svolgere attività ludico-ricreative e turistiche. In questo senso verrebbe anche a individuarsi un utile fattore di destagionalizzazione”, ha affermato Boccella.
L’analisi dei dati esposta dal prof. Salvatore Capasso, Direttore dell’Istituto di Studi sul Mediterraneo del CNR, se da un lato mostra il balzo all’indietro nei flussi turistici determinato dal Covid, dall’altro evidenzia anche segni di ripresa nella fase post pandemica. Capasso ha ribadito “la necessità di affermare un adeguato monitoraggio del fenomeno turistico per assicurare la sua sostenibilità e per aumentare la sua capacità di generare valore aggiunto anche attraverso l’uso di tecnologie innovative”.
Durante il suo intervento, l’ingegner Claudio Berardi, Tenente di Vascello della Marina Militare, ha illustrato il progetto “Valore Paese Italia” promosso dalla Marina Militare sottolineando l’utilità di costituire Partenariati Pubblico Privati (PPP) per candidarsi al recupero di immobili in dismissione della Marina Militare illustrando le opportunità praticabili esistenti nel territorio di Tremiti.
Se si parla di sistemi marini delle AMP non si può prescindere dalle problematiche generate dai cambiamenti climatici. Ma quali sono le conseguenze dell’aumento delle temperature? E’ questa la domanda con cui si è aperto l’intervento di Alessandro Giannì, Direttore delle campagne Greenpeace Italia responsabile del progetto Mare Caldo co-finanziato dal Parco nazionale del Gargano.
Nell’ambito del progetto Mare Caldo è stata installata a Tremiti una stazione (che comprende due set di sensori) e consente di campionare in modo adeguato le temperature dell’Adriatico, «collegando» i dati a quelli della stazione di Trieste e di Torre Guaceto e monitorando fenomeni collegati allo stress termico come specie aliene invasive termofile, sbiancamento, alterazioni di popolamenti. “Questa lunghissima estate sta avendo conseguenze che sembrano molto preoccupanti. Il mare è un nostro alleato contro i cambiamenti climatici, ma comincia a soffrire e rischiamo serie conseguenze”, ha concluso.
Nell’ottica della salvaguardia del sistema marino delle Isole Tremiti va anche il Regolamento d’uso dell’Area Marina Protetta definito dal Parco Nazionale del Gargano i cui contenuti essenziali sono stati presentati da Monica Contegiacomo che ha rappresentato nel dettaglio alcuni punti specifici del regolamento.
La salvaguardia del sistema marino e l’affermazione del sistema di tutela passa anche dalla cooperazione di tutti i soggetti coinvolti, come ha affermato Antonio Cilento, Capitano di Fregata, Comandante della Capitaneria di Porto di Manfredonia che ha sottolineato l’importanza di azioni di sensibilizzazione e educazione ambientale rivolte alle nuove generazioni.
L’attività di ricerca scientifica inoltre, opportunamente sviluppata e comunicata – anche attraverso attività di citizen science – può diventare utile sia come fattore di attrazione turistica che come modello di educazione ambientale. Ne è convinto Marino Masiero, Vice Presidente di Assonautica Italiana che ha più volte messo in evidenza la necessità di cooperazione tra i portatori di interesse e le istituzioni per politiche sempre più efficienti di tutela ambientale.
Unire gli sforzi delle associazioni di volontariato ambientale per ragionare su nuovi strumenti legislativi è stato l’auspicio espresso da Matteo Iacovelli, presidente di Mare Vivo Puglia che ha svolto un ruolo importante nell’affermazione di alcune delle leggi più recenti come la legge “salvamare”.
www.parcogargano.it