Che cos’è la mammografia? A chi si rivolge lo screening? Che cosa succede se l’esito dell’esame è positivo? Il tumore al seno è ereditario? Cosa bisogna fare se in famiglia ci sono casi di tumore alla mammella?
Per rispondere a queste e ad altre domande la ASL Foggia ha organizzato un evento formativo pubblico dedicato alla prevenzione del tumore alla mammella.
Il convegno, dal tema “La diagnosi precoce è prevenzione. Dallo Screening al rischio eredo familiare” si terrà a Torremaggiore il 29 ottobre 2022, alle ore 17,30, presso la Sala del Trono del Castello ducale.
Sul tema si confronteranno esperti di ASL Foggia, Policlinico Riuniti di Foggia e “Casa Sollievo della Sofferenza” di San Giovanni Rotondo.
Interverranno: Salvatore Pece, professore ordinario dell’università Statale di Milano e Coordinatore dell’Unità di patologia Digitale e Molecolare dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano; Giovanni Iannucci, in qualità di Responsabile del Centro Screening Oncologici della ASL Foggia; Alessandro D’Afiero, Direttore del Dipartimento Materno Infantile della ASL Foggia; Luigi Ciuffreda, Direttore della Chirurgia Senologica dell’IRCCS “Casa Sollievo della Sofferenza” di San Giovanni Rotondo; Iole Natalicchio, Responsabile della Biologia Molecolare Oncologica e Ambulatori Tumori eredo-familiari del Policlinico Riuniti di Foggia; Fabrizia Checola, psicologa.
Chiuderà i lavori Massimo Lombardi, Coordinatore del Centro di Orientamento Oncologico (C.Or.O) della macro-area Foggia Barletta.
Partendo dall’importanza dello screening e della diagnosi precoce dei tumori, il dibattito focalizzerà l’attenzione sullo “studio del rischio eredo familiare” cioè il rischio che in un nucleo familiare si verifichino più casi di neoplasie a seguito di mutazioni genetiche.
“Oggi una diagnosi precoce della neoplasia – spiega Lombardi – permette di studiarne le caratteristiche genetiche al fine di individuare quei ceppi familiari caratterizzati da una particolare incidenza di malattie oncologiche. Questo consente di sottoporre a controlli periodici l’intero nucleo familiare in modo da diagnosticare precocemente la malattia e avviare, altrettanto rapidamente, il percorso di cura”.