Doveva essere un momento di esultazione, di vittoria, di speranza per una apertura ufficiale verso una condizione troppo spesso penalizzata e ghettizzata e invece assistiamo allo stupore delle menti chiuse e ottuse che gridano allo shock.
Pro Vita & Famiglia intervengono per gridare il loro dissenso e la loro completa chiusura verso un progetto che mira a tutelare le singole individualità, a preservarle e proteggerle da possibili attacchi di finti bigotti e conservatori. Un’iniziativa che non intacca nessuno, che non discrimina ma include si scontra con chi tende a diffamare e fuorviare dalla realtà dei fatti. Illegalità? Falsità? Niente di tutto questo. Non serve un giudice per permettere ad un ragazzo/a di essere se stesso, o meglio di essere ciò che sente di essere svincolato dai dati anagrafici ufficiali, all’interno dell’ambito scolastico dove viene riconosciuto nella sua identità più intima. Cosa toglie ai bigotti conservatori un’iniziativa di tal genere? Temono una contaminazione? Hanno per caso paura di un contagio a macchia d’olio?
O godono semplicemente nel vedere alleviate delle difficoltà a chi combatte ogni giorno con il pregiudizio? Sono gli stessi che hanno fatto opposizione all’obbligo vaccinale?
Quindi sono gli stessi che non ci avrebbero garantito l’immunità dalla pandemia? Amano confondere, allarmare e contrastano gli strumenti tesi a risolvere le difficoltà, come nel caso di specie. Crediamo fortemente, invece, che l’accordo di riservatezza tra scuola, studente trans e famiglia non solo sia il riconoscimento e l’apertura verso una condizione consolidata e sempre più presente ma, con i provvedimenti adottati, permetta a questi ragazzi di non incorrere nelle troppo spiacevoli situazioni che li danneggiano ad ampio raggio, come ci insegna la cronaca da troppo tempo. Questa iniziativa non andrebbe ostacolata ma dovrebbe essere da esempio per tante altre realtà scolastiche e non solo, affinchè si possa migliorare la condizione di vita di ognuno di noi. Aiuta i ragazzi, aiuta le famiglie, aiuta gli insegnanti e oseremmo dire aiuta la collettività a riconoscere le diversità e includerle senza ghettizzarle e renderle oggetto di pregiudizio. Concludiamo con un plauso all’ Istituto Comprensivo “Giordani- De Sanctis”. Orgogliosi ci auguriamo che sia solo l’apertura di un percorso sempre più inclusivo e anti-discriminante.
Rita Valentino – Consigliere Comunale Partito Democratico