Dichiarazione di Paolo Campo, presidente della V Commissione Ambiente del Consiglio Regionale
L’identità di genere è tema delicato e complesso che associazioni come Pro Vita & Famiglia vorrebbero derubricare a follia personale o ideologica, senza alcuna cura per il disagio e il dolore di chi vive alla ricerca della definizione di se stesso e per questo è marginalizzat*.
Sostengo con convinzione la decisione di istituire la ‘carriera alias’ adottata dal Consiglio d’Istituto dell’Istituto Comprensivo ‘Giordani – De Sanctis’ di Manfredonia e invito chi rappresenta quelle organizzazioni a non lanciare anatemi o chiedere interventi ministeriali di censura, piuttosto a comprendere le ragioni della scelta e a partecipare, se lo credono, ad un confronto pacato e rispettoso delle idee altrui.
Anche io penso, come scritto dall’organismo collegiale scolastico, che riconoscere a studenti e studentesse, in accordo con le loro famiglie se minorenni, la facoltà di utilizzare un alias per identificarsi nel contesto scolastico sia “una buona prassi che evita (…) il disagio di continui e forzati coming out e la sofferenza di subire possibili forme di disagio o, ancor peggio, di bullismo”.
Una volta blindata la privacy e rispettate le linee guida deducibili dalla Costituzione, dalle convenzioni internazionali, dalle norme europee e dalle leggi sull’autonomia scolastica, sinceramente non comprendo proprio quale possa essere il “pericolo” ipotizzato dagli ultraconservatori di destra.
Le proteste di un’associazione notoriamente legata all’organizzazione di estrema destra Forza Nuova mi lasciano pensare che quello dei diritti civili sarà, probabilmente, il piano su cui si misureranno con maggiore radicalità e asprezza le differenze tra chi vuole il progresso e chi vuole conservare status quo arcaici, patriarcali e discriminatori.