Tari, ospedale, scuola, consiglio comunale: un profilo significativo dell’assetto socio-culturale-politico della città saltati alla ribalta dell’attenzione pubblica in maniera poco edificante con riverberi niente affatto rassicuranti per la resilienza della città ad un anno ormai del rinnovo della compagine amministrativa. Ognuno di quei riferimenti che coinvolge la parte viva dei cittadini, ha esposto delle criticità che hanno denotato uno stato di incertezza di base riconducibile alla amministrazione governativa della città che di quelle attività è depositaria. Le cronache riportate dai social e più segnatamente i commenti e le considerazioni della gente che ha a che fare con ciascuna di quelle attività, non hanno espresso pareri benevoli, sono stati anzi piuttosto critici. È pur vero che le condizioni generali di fondo che investono l’intero Paese non sono per nulla confortanti per nessuna amministrazione. Ma anche in questo contesto, forse proprio a ragione di esso, si sarebbe dovuto avere un più appropriato raziocinio nel gestire quei servizi. Si è invece assistito ad una continua rincorsa affannosa con accomodamenti non sempre soddisfacenti. Esempio significativo siano le proteste reiterate sulla gestione della Tassa sui rifiuti, la famigerata TARI. È stato niente affatto rassicurante quell’iter tortuoso che ha provocato disguidi di ogni genere e indotto la civica amministrazione a drastici ripiegamenti (con l’abolizione addirittura di una rata ad alcune categorie di commercianti), che hanno causato ancora maggiori affanni per i contribuenti fiaccati da mille preoccupazioni esistenziali. Ansie economiche alle quali si aggiungono (ma questa è storia ultradecennale) quelle civili per l’ospedale per il quale sono stati propinati interventi che, se andranno a buon fine, dovrebbero trasformare il San Camillo da così a così. Il punto è quel “se”. Non è infatti la prima volta che sono annunciati in maniera generica provvidenze di ogni genere che poi si sono rivelate fasulle (i tantissimi interventi annunciati ora dimostrano quante e quali siano le lacune in quell’ospedale). La gente non crede più ai politici di turno. Chi vivrà (è il caso di dire) vedrà. Arrovellamenti intricati anche per la scuola a causa dei condizionamenti energetici. L’amministrazione comunale vuole risparmiare sulla bolletta del gas e dell’elettricità tagliando un giorno alla settimana di lezioni alle elementari e alle medie. Come se quelle scuole potessero risolvere il problema. Che evidentemente sta altrove, come del resto ha contestato vivacemente la marea di proteste arrivate da genitori, associazioni e via dicendo. Non si sa come andrà a finire. È invece stato netto e guerreggiato il contrasto tra maggioranza e minoranza anche sul DUP, il Documento unico di programmazione col quale l’esecutivo comunale pianifica gli indirizzi che orientano la gestione dell’Ente. È lo strumento che permette l’attività di guida strategica ed operativa. Nella esposizione fatta dalla maggioranza c’è di tutto e di più da realizzare nei vari e diversi ambiti territoriali. Propositi lodevoli solo che, anche qui, mancano i riferimenti essenziali (risorse, tempi e via dicendo) come esplicitati dalla minoranza che ha bocciato il DUP come concepito dall’amministrazione in carica. Insomma, una dirigenza cittadina che non riesce ancora a trovare il bandolo di una matassa indubbiamente complicata, ma che dimostra di non avere le idee chiare per affrontare il problema.
di Michele Apollonio