Matteo Trotta, giovane componente del Direttivo di MOLO 21, con un post pubblicato su Facebook (e poi ripreso dai giornali online locali), ha segnalato come una buona notizia per la città l’avvenuta assegnazione al Comune di Manfredonia di un finanziamento di 2,5 milioni di euro per la realizzazione di un impianto sportivo nel comparto CA9.
Nel dare la notizia sottolineava senza alcuna malizia che aveva lui stesso segnalato pubblicamente mesi fa all’Amministrazione l’opportunità di candidarsi per ottenere tale finanziamento, a valere sui fondi del PNRR assegnati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento dello Sport, volendo così rimarcare lo spirito di collaborazione che l’aveva a ispirato. Lo stesso spirito con il quale lui con altri componenti di MOLO21 hanno partecipato attivamente ai tavoli di confronto per l’elaborazione del nuovo Piano sociale di zona organizzati dallo stesso Comune.
Non aveva alcuna intenzione di denigrare l’Amministrazione, alla quale nessuno del resto può togliere il merito di essersi tempestivamente candidata, riuscendo a raggiungere l’obiettivo. Ed invece: apriti cielo! Il solerte assessore ai lavori pubblici, con un comunicato munito di stemma ufficiale, ha ritenuto di dover subito rispondere a muso duro per bollare come “fuori luogo un comunicato stampa a firma di una lista civica dell’opposizione che tenta di attribuirsi ingannevolmente inutili meriti”.
E’ andata anche peggio a chi ha osato criticare la decisione annunciata dal Sindaco di chiudere le scuole elementari e medie il sabato per ragioni di risparmio energetico e si è visto rispondere sempre dallo stesso Assessore, strenuamente impegnato nella contraerea social, con toni a dir poco sprezzanti e sbrigativi: come l’invito ad una mamma a non darsi troppa pena e a non insistere nelle critiche perché nel frattempo aveva già assicurato a suo marito che avrebbe tenuto lui stesso, l’Assessore, il loro bambino la mattina del sabato; o alla CGIL, con lo spocchioso incipit “Fate sapere alla CGIL di Foggia …”, alla quale ha mandato a dire che “non si comprende a quale titolo il sindacato interviene su questioni didattico-educative”, come se la decisone annunciata dal Sindaco non abbia alcun impatto sull’organizzazione della didattica e sul personale docente che se ne occupa, oltre che sulla vita delle famiglie e dei loro figli in età scolastica.
L’assessore ai LL.PP. è l’avv. Angelo Salvemini (eletto questa volta con la lista civica “Strada facendo” e la volta scorsa con “Iniziativa Democratica” a sostegno di Riccardi), e la lista civica accusata di lesa maestà è quella di MOLO21, che fino ad oggi ha inteso non sottrarsi all’invito, da più parti espresso, di fare, per il bene della città, un’opposizione critica ma propositiva ad un’Amministrazione continuamente in affanno, che sta per chiudere il primo anno con un bilancio assolutamente deludente anche agli occhi dei suoi più ferventi sostenitori.
Evidentemente, a parole ci si dichiara disponibili ad accogliere proposte e a ricevere contributi di idee per affrontare problemi di non facile soluzione. Nella pratica, non si perde occasione per mostrarsi sprezzanti e ostili nei confronti di chiunque si azzardi a fare critiche al loro operato e soprattutto nei confronti dell’opposizione, anche quando fa proposte non divisive (com’è successo con la Commissione sulla Sanità) o addirittura , come per il recente post di MOLO 21, quando si limita a dare in anticipo una buona notizia per la città, senza voler oscurare o sottrarre i meriti a chi li ha.
Che dire?! Il poeta latino Orazio avrebbe detto “Est modus in rebus”, vale a dire che c’è bisogno della giusta misura, di equilibrio e, aggiungerei, anche di più umiltà.
E non si tratta solo di un problema bon ton o di linguaggio politicamente corretto. Questi atteggiamenti certamente non fanno né il bene della città né della stessa amministrazione, continuamente sulla difensiva anche quando non c’è motivo per esserlo e, soprattutto, non fanno il bene di una comunità come la nostra, che ha bisogno di maggiore serenità e di fare del confronto dialettico uno strumento di partecipazione civile e democratica.
Per riuscirvi, occorre mettere da parte atteggiamenti spavaldi e lasciare ad altri un linguaggio non consono al ruolo che si riveste, che richiede maggiore pazienza, capacità di ascolto, comprensione e rispetto degli interlocutori e delle istanze che rappresentano (siano essi semplici cittadini, sindacati o associazioni di categoria). Altrimenti si lasci ad altri questo delicato compito.
Gaetano Prencipe
*dal “Diario minimo di un consigliere comunale”