Venerdì mattina in Aula Consiliare il Sindaco Gianni Rotice ha incontrato i Dirigenti degli Istituti Comprensivi della città per aggiornamenti sulla proposta dell’Amministrazione comunale di adottare la “settimana corta” (lunedì-venerdì) per far fronte all’emergenza dell’aumento del costo dell’energia.
Al di là della decisione stessa, su cui si può essere o meno d’accordo, un’ordinanza sindacale di chiusura delle scuole dovrebbe essere motivata (per legge) da emergenze legate alla pubblica sicurezza, a questioni sanitarie o di igiene pubblica. Inoltre, una tale iniziativa, che piove a percorso già avviato, manderebbe l’organizzazione scolastica in tilt lì dove non era ancora stata prevista la settimana corta, mettendo a rischio un’offerta formativa che non si riuscirebbe più a garantire.
Se proprio il Sindaco vuole intervenire con misure urgenti per il contenimento dei costi energetici, premesso che non siamo un Comune in pre-dissesto (come gli piace raccontare ogni volta che c’è una decisione che potrebbe essere impopolare), potrebbe mettere in atto azioni organizzative e di controllo finalizzate alla riduzione dei consumi di energia elettrica e gas da riscaldamento in tutti gli immobili di proprietà comunale (e non solo nelle scuole). Ad esempio chiedendo di spegnere i condizionatori da subito e fino a nuovo ordine, di limitare l’accensione degli impianti di riscaldamento, di vietare l’utilizzo delle pompe di calore negli immobili comunali ed istituti scolastici dove ci sono impianti di riscaldamento centralizzati.
Inoltre, ma forse il nostro primo cittadino lo ignora e qualcuno dovrebbe dirglielo, ben cinque edifici scolastici a Manfredonia sono provvisti di pannelli solari che producono corrente per gli stessi istituti. Mentre, per quanto riguarda gli impianti di riscaldamento, non sarebbe una scelta felice spegnerli venerdì mezzogiorno e riaccenderli il lunedì mattina, con aule freddissime ad accogliere i nostri figli.
E ancora, se ad un risparmio si vuole pensare, occorrerebbe rivedere la gestione della pubblica illuminazione con una riduzione del flusso luminoso in orario notturno o con lo spegnimento alternato (uno sì e uno no) dei lampioni in strada e anticipando di 30 minuti lo spegnimento mattutino e ritardando di 30 minuti l’accensione serale della pubblica illuminazione sul territorio comunale. Ovviamente, per questo Natale niente luminarie, se proprio si vuole iniziare a ridurre i costi in una fase così delicata.
Inoltre, poiché siamo in tempi in cui si parla sovente di transizione ecologica, perché l’Amministrazione non partecipa a bandi per utilizzare finanziamenti del PNRR ed intervenire sugli istituti scolastici e sugli immobili comunali per un efficientamento energetico che possa portare ad un risparmio economico, evitando sprechi dovuti ad impianti obsoleti e strutture vecchie e malconce?
Ecco, io prima di chiedere agli istituti scolastici di chiudere il sabato, mi preoccuperei di risparmiare in ben altri modi, lasciando alle scuole la loro sacrosanta autonomia organizzativa.
Maria Teresa Valente
Capogruppo CON MANfredonia