Lunedì 4 Novembre 2024

La Siponto archeologica come un set cinematografico

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A SPASSO per Siponto medievale. Ovvero l’archeologia rivitalizzata e animata nella sua memoria offerta all’attenzione del grande pubblico. È il senso dalla “Open day degli scavi archeologici di Siponto” organizzata per sabato otto, dalle Università di Bari Dipartimento di ricerca e innovazione umanistica, e di Foggia Dipartimento di Studi umanistici lettere beni culturali scienze della formazione, in collaborazione con la Soprintendenza archeologica di Foggia e la partecipazione dell’Arcidiocesi e del Comune di Manfredonia, delle associazioni specializzate nella rievocazione storica come “Il Palio delle torri” di Manfredonia. Un insieme di protagonisti di una storia infinita, di un “C’era una volta Siponto…”.

«L’IDEA che vogliamo comunicare è quella di portare segni di vita in una città medievale» spiega l’archeologo Giuliano Volpe, incontrato sugli scavi che dirige, in corso in quel Parco che si apre in continuità con l’abitato di Manfredonia e che ha nella basilica della Madonna di Siponto l’emblema di una città millenaria. Una straordinaria nobile vetustà esaltata dalla istallazione in rete metallica di una “basilica” olografica eretta sulle mura di quella paleocristiana, che si proietta in un futuro tutto da immaginare. «Vogliamo far vedere, toccare con mano – promette – non solo i muri ritrovati, ma pezzi di vita della città medievale di Siponto, in particolare quella Federiciana, Sveva: quella cioè che hanno finora evidenziato i nostri scavi.

SARA’ allestito, con la collaborazione di organismi specializzati e sotto la direzione scientifica degli archeologi impegnati negli scavi, una sorta di set cinematografico nel quale si muoveranno cavalieri con le armature medievali realizzate dall’azienda di Michele Riccardo, opereranno attività di tessitura di abiti a cura della Sartoria Sangrillà, artigiani vari, maniscalchi, macellazione di carni, giochi vari: tutto quanto insomma poteva essere la “normalità” in una città medievale. Finanche la ricostruzione dell’arrivo e della sosta dei pellegrini diretti al santuario di San Michele prima di salire sul Gargano.

«NOI ARCHEOLOGI – annuncia Volpe – spiegheremo le funzioni di alcuni ambienti riportati alla luce, come la grande Domus che abbiamo ritrovato nel corso degli scavi, con la ricostruzione delle possibili attività che si svolgevano in quegli ambiti. Naturalmente illustreremo i risultati degli ultimi scavi concentrati nell’area centrale di Siponto, del porto e dell’anfiteatro che non è ancora visitabile per via delle operazioni di scavo».

TRA i recenti ritrovamenti, notevole è quello di un muro reticolato di età romana in area portuale «che dimostra – rileva Volpe – la stratificazione di edifici avvenuta nel corso del tempo e che suffraga l’interesse storico e scientifico del sito archeologico di Siponto». Non mancherà un angolo riservato ai bambini: «abbiamo predisposto una dimostrazione di scavo semplice giusto per dare l’idea del lavoro dell’archeologo».

PER ALCUNE ore (dalle 10 alle 13 al mattino e dalle 16 alle 18,30 al pomeriggio) Siponto medievale rivivrà i suoi ritmi di vita di un passato che si cerca di recuperare dall’oblio.

   Michele Apollonio

 

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