Opere dello scultore manfredoniano Franco Troiano
DUE medaglioni a bassorilievo commemorativi di San Michele Arcangelo e del suo santuario, la celeberrima Grotta santa sul Gargano, scelta dallo stesso principe degli Arcangeli come sede della sua chiesa. La Celeste basilica, oggi Patrimonio mondiale dell’Unesco, è divenuta nei secoli la meta di milioni di pellegrini di ogni estrazione, dai potenti della terra ai più umili.
UN MERAVIGLIOSO racconto di vita vissuta che il pittore e scultore manfredoniano Franco Troiano, ha sintetizzato in due medaglioni a bassorilievo. Due opere d’arte del Maestro Troiano che fissano nel bronzo due momenti significativi della vicenda di San Michele e della sua Grotta di Monte sant’Angelo. Il primo ritrae il momento della seconda delle tre apparizioni dell’Arcangelo Michele al vescovo di Siponto Lorenzo Maiorano «espressa – chiosa il critico d’arte Betty Palanca – dai raggi di luce divina taglienti e incisiva a raggiera che si irradiano dall’Arcangelo». Il secondo medaglione di 42 centimetri di diametro, illustra «un gruppo di pellegrini, ricchi e poveri, sani e infermi, santi e peccatori, giunti alla sacra Grotta dopo un lungo e faticoso cammino nel cuore del Gargano». Non mancano le sagome di un mulo e di un asino fedeli compagni di viaggio dei pellegrini.
LA RAFFIGURAZIONE plastica di una realtà che si rinnova e perpetua da secoli con sempre forte sentimento religioso, lo stesso che si ritrova in gran parte delle opere dello scultore manfredoniano autore, tra tanto altro, dei tre bassorilievi in bronzo che ritraggono il patrono di Manfredonia San Lorenzo Maiorano e scene di vita cittadina, che fanno da sfondo alla sala consiliare del comune di Manfredonia.
Michele Apollonio