A tutti voi, che abitate il poliedrico mondo della scuola,
auguro che l’anno scolastico 2022-2023 sia un grande esercizio di ascolto ed una palestra di speranza fatta di responsabilità e relazioni positive.
L’anno, che sta per iniziare, promette di presentarsi ricco di risorse economiche (circa 30 miliardi previsti dal PNRR), ma contemporaneamente risulta pieno di incognite per i venti di guerra e appesantito dalla crisi energetica e sanitaria. Si avrà la maggior parte dei docenti in cattedra sin dai primi giorni di lezione, ma continua a persiste il problema del precariato: uno su quattro dei lavoratori della scuola resta precario.
L’estate trascorsa ci ha reso più sensibili sia all’allarme della crisi climatica, sia alla necessità di riprendere a coltivare sogni alti e passioni grandi che non scartino nessuno; mentre la voglia di ritorno alla “normalità” si confronta con i limiti dello sviluppo e della disponibilità di risorse. La speranza di riuscita è costretta a fare i conti con la possibilità del fallimento.
Il mio augurio allora, per voi tutti che abitate la scuola, è di imparare a cogliere i semi di speranza e di individuare le passioni positive, che vivono nelle generazioni in crescita: l’attenzione ad un consumo etico e attento all’ambiente, la partecipazione attiva alla cittadinanza, l’adesione ad associazioni di volontariato, il lavoro cercato con dignità e non solo come scambio salariale.
A voi alunne ed alunni, studentesse e studenti raccomando di imparare ad ascoltare non solo le lezioni, ma soprattutto voi stessi, a mettere ordine nella vostra vita e a coltivare affetti, sentimenti e passioni di grande respiro per trovare conferme nei cammini intrapresi e alimentare la forza per accedere a nuovi percorsi.
A voi educatori, genitori, docenti, dirigenti, operatori e tecnici, raccomando di imparare ad ascoltare tutti, paradossalmente anche coloro che non intendono essere ascoltati. Sappiate tenere accese le lampade del pensiero e della ricerca della verità in una società ed in una cultura che sembrano soffocate dall’indifferenza e dall’individualismo.
Gli eventi ci interrogano, ci spiazzano, ci sfidano, ci interpellano, ci obbligano a prendere posizione, ci costringono a responsabilità. Ci conforta la fede in Dio: la Scrittura ci conferma come Lui stesso si mette in ascolto degli uomini e non ha paura di cambiare le sue convinzioni e i suoi progetti. Guai allora a restare indifferenti di fronte a tutto ciò che accade sia a livello locale, sia a livello globale. Guai a non accorgerci del volto delle persone che incontriamo, delle loro voci che gridano bisogni e manifestano sentimenti.
Coscienti di tutto ciò, mettiamo nelle nostre giornate di scuola passione per il mondo e per l’umanità.
Di cuore, buon anno scolastico 2022-2023 veramente a tutti
Manfredonia, 12 settembre 2022
+ p. Franco Moscone crs arcivescovo