SE NE PARLERA’ a dopo le elezioni politiche del 25 settembre prossimo, di convocare una seduta del consiglio comunale monotematico sulla grave sparatoria avvenuta al Luna park di Manfredonia nel corso ella Festa patronale. A chiedere la convocazione di un «consiglio comunale urgente monotematico sulla sicurezza», era stato il gruppo consiliare di minoranza in considerazione del fatto che quell’episodio «ha profondamente scosso la popolazione già provata da una situazione di disagio ed allarme sociale». I consiglieri di minoranza rilevano in una nota l’esigenza di «affrontare in maniera puntuale e costruttiva l’emergenza sicurezza urbana evidenziata dell’escalation di episodi delinquenziali, atti di vandalismo, nonché di fatti di cronaca come quello della festa patronale». I consiglieri di minoranza hanno prospettato altresì la possibilità «che il prefetto di Foggia potesse intervenire a quel consiglio comunale».
LA CONFERENZA dei capigruppo consiliari di Manfredonia convocata su richiesta del sindaco Gianni Rotice, per discutere dell’argomento, alla unanimità «ha convenuto sull’opportunità, vista la delicatezza dei temi trattati ed il rischio di pericolose e facili strumentalizzazioni politiche, di rinviare la richiesta di convocazione di un Consiglio comunale monotematico a dopo le elezioni».
NELL’OCCASIONE il sindaco ha riferito «della vicinanza del Prefetto espressa a tutta la comunità, in sede di riunione del Comitato provinciale per l’ordine pubblico e la sicurezza pubblica, in relazione alle iniziative da porre in essere ad anche alle misure di rafforzamento delle forze di polizia».
NEL MENTRE gli inquirenti sono impegnati nel fare chiarezza sull’accaduto, divampa attraverso comunicati e social, la polemica sulla situazione di disagio generale per la latente situazione di insicurezza percepita che quando meno te lo aspetti esplode in maniera violenta e pericolosa coinvolgendo la gente inerme e ignara. L’episodio del Luna park solo per un caso fortuito non è successo che uno dei quattro colpi di pistola esplosi, colpisse qualcuno della folla che gremiva l’area delle giostre. Un episodio peraltro – viene evidenziato – non isolato ma che si ricollega ai tanti perpetrati in città di ogni genere, dalle auto bruciate o rubate, alle risse, ai danneggiamenti ai pubblici beni e via dicendo. Non si sa quanti altri se ne commettono e non vengono resi noti.
SONO le punte sempre più evidenti di un iceberg che dilaga minaccioso. Non si tratta di semplici atti delinquenziali o come spesso si definiscono “vandalici”: il problema è ben più ampio e profondo e investe il tessuto sciale di una città rimasta troppo a lungo allo sbando istituzionale che neanche gli slogan trionfalistici propagandistici riescono a mascherare. Il drammatico scioglimento di imperio della civica amministrazione non è stato digerito e neutralizzato: gli echi non si sono spenti e non sarà un consiglio comunale monotematico convocato sull’onda emotiva occasionale di una sparatoria fra la gente a mettere ordine: ci vuole ben altro e in maniera massiccia. In questo ormai lungo frattempo quali misure sono state adottatre?
Michele Apollonio