Quanto successo ieri rappresenta un punto di non ritorno.
Sparare in mezzo alla folla è sintomo del delirio di onnipotenza criminale che va stroncato sul nascere con una risposta forte, unanime e inequivocabile da parte di tutti, cittadini, istituzioni, categorie sociali, associazioni, senza distinzioni.
È il tempo di dire chiaramente da che parte stare, senza dubbi e zone d’ombra.
È tempo di riconoscere che questa è una terra di mafia che distrugge e mortifica un intero territorio e la sua gente, insinuandosi subdolamente tra le difficoltà quotidiane. Credere e praticare la legalità, l’impermeabilità a certi modi di fare sono le uniche cure per la ferita inferta a tutta la nostra comunità. Prendere le distanze non basta più!
Voltarsi dall’altra parte e far finta di nulla sono l’humus che da sempre alimenta i circuiti criminali. Ognuno di noi deve sentirsi presidio perenne di legalità.
È il momento di dire chiaramente che più forze dell’ordine e più Stato risolveranno solo in parte il problema se non è il tessuto vivo della città a reagire, se non siamo noi in primis a sentirci presidio permanente di legalità.
Immagine d’archivio