Giovedì 21 Novembre 2024

Itineranza di comunità a Manfredonia con la presentazione del libro: “Che la sera ci colga lottando. Guglielmo Minervini. La vita. Il pensiero e viceversa”

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[Ecco che: “da qualche parte ci deve essere il punto giusto per far sbandare la rassegnazione” GU]

 

La Fondazione Guglielmo Minervini presenta anche Manfredonia l’uscita di un nuovo libro che racconta la cifra umana e politica di Guglielmo Minervini.

L’evento è programmato per venerdì 26 agosto 2022, alle ore 20.00, presso l’Anfiteatro Marina del Gargano Porto Turistico di Manfredonia, perché, come ripeteva Guglielmo Minervini: “i nuovi laboratori del futuro non saranno i vecchi studi professionali ma le antiche piazze, moderne agorà della partecipazione collettiva”.

L’opera letteraria dal titolo: “Che la sera ci colga lottando. Guglielmo Minervini. La vita. Il pensiero. E viceversa”, scritta da Andrea Colasuonno per Edizioni Mesogea (Messina) con prefazione di Alex Zanotelli, è stata presentata in anteprima a Molfetta lo scorso 30 luglio presso il Frantoio Innovativo Ciccolella.

Con i rappresentanti istituzionali, gli animatori di comunità, gli innovatori sociali e culturali, interverranno l’autore del libro Andrea Colasuonno, Paolo Balzamo, Lino Renna, Maria Turtur Minervini e l’Arcivescovo Padre Franco Moscone, prevedendo un’Antologia di Voci delle Comunità attraverso la testimonianza di “Echi di Sud”.

Paolo Balzamo è il promotore degli Itinerari di Comunità per presentare il libro in alcune Città della Provincia di Foggia al fine di ricostruire con responsabilità e “amore politico” il senso di Comunità.

Grazie all’ospitalità di alcune Comunità accoglienti e di appassionati costruttori di futuro – riporta Balzamo – daremo spazio a questa itineranza nei territori incontrando le Comunità generative di San Marco in Lamis; Monte Sant’Angelo; Mattinata; Manfredonia; Vico del Gargano; San Giovanni Rotondo; Foggia, ed altre Comunità che desidereranno ospitarci.

Il libro “Che la sera ci colga lottando” – continua Balzamo – ricostruisce, tenendo insieme l’andatura del saggio, del racconto e della testimonianza, il percorso biografico e teorico di Guglielmo Minervini, figura chiave di quelle stagioni di cambiamento che hanno attraversato, tra la fine del Novecento e l’inizio degli anni Duemila, alcune regioni del meridione e d’Italia. Raffinato intellettuale di formazione cattolica (fondatore, tra l’altro, della Casa della pace insieme a don Tonino Bello) Minervini, precocemente scomparso a cinquantacinque anni, nel 2016 è stato il protagonista di una vicenda esistenziale e di elaborazione teorica, breve ma densissima, generatrice di un pensiero meridionalista incentrato sul pacifismo attivo, il Mediterraneo, la prassi ecologista e dei beni comuni.

Il libro, riporta Paolo Balzamo, “custodisce un vasto patrimonio di idee, incontri, confronti con persone e luoghi generativi. Un lungo excursus temporale e metodologico fino ad approdare a prassi di governo. Il governo della Puglia. Un itinerario speso grazie alla stoffa di visionari, innovatori, società civile e animatori di laboratori culturali e politici. Un racconto orizzontale, come orizzontale è l’itineranza nei territori che le singole Comunità hanno scelto per leggere collettivamente, in piazza, all’aperto, le pagine del libro.

Proprio nella COMUNITÀ DI MANFREDONIA – ricorda Balzamo – il 28 maggio 2016, con Guglielmo Minervini, presentammo il suo libro: “La Politica Generativa. Pratiche di Comunità nel Laboratorio Puglia”.

In quell’occasione Guglielmo Minervini aveva ribadito come tale costruzione è stata possibile perché in Puglia si è osato, si è innovato, si è sperimentato.

Le politiche giovanili con Minervini hanno abbassato il ponte levatoio verso quelli che erano fuori da ogni gioco, liberando un’energia tumultuosa e imprevedibile.

Con Guglielmo Minervini non è stato esercitato il potere dall’alto di un’istituzione, piuttosto, come lui stesso ripeteva: “abbiamo risvegliato nella coscienza di un’intera generazione il potere di cambiare la Puglia”.

Ecco, quindi, la volontà di far prevalere il “Potere dei segni” rispetto ai segni del potere, come l’insegnamento ricevuto da Don Tonino Bello negli anni vissuti a stretto contatto, perché con Guglielmo Minervini si è declinato il potere inteso come verbo da agire con gli altri e non come sostantivo da esercitare sugli altri.

Al centro del suo impegno – evidenzia Balzamo – il bisogno di dare strumenti alle giovani generazioni per costruirsi un futuro, alimentando passioni, progetti, sogni e strumenti in grado di renderli protagonisti del cambiamento.

In questa itineranza – conclude Paolo Balzamo – ci accompagnerà anche la recente riflessione generativa del Presidente della CEI, Cardinale Matteo Zuppi, che ancor più in questo tempo rinnova il forte appello alla responsabilità individuale e collettiva, secondo cui: «Non possiamo costruire il futuro delle prossime generazioni avendo come unico orizzonte il presente, perché gli interessi di corto respiro diventano inevitabilmente interessi di parte, individuali. Si presenta, inevitabile, – dice Zuppi – “l’ora dei doveri e delle responsabilità” per cui la Politica dovrà trovare il più virtuoso punto d’incontro tra ciò che è buono e ciò che è realmente possibile perché le risorse esistenti non vadano sprecate ma collocate al servizio del Bene Comune e dell’intera popolazione».

 

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Comunicati · News

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