TRA LE POLEMICHE all’attenzione dei partiti in lizza alle prossime elezioni politiche del 25 settembre prossimo, in grande evidenza è quella relativa al “Reddito di cittadinanza”, vale a dire “un sostegno economico ad integrazione dei redditi familiari associato ad un percorso di reinserimento lavorativo e di inclusione sociale, di cui i beneficiari sono protagonisti sottoscrivendo un Patto per il lavoro o un Patto per l’inclusione sociale». Il dibattito è serrato e a seconda della tendenza politica, c’è chi afferma che è stato un successo e dunque ne sostiene il mantenimento, e chi invece è del parere diametralmente opposto. Vedremo come andrà a finire.
ISTITUITO nel 2019 quel sussidio ha come condizione determinante quella di essere legato, subordinato, al “reinserimento lavorativo” del percettore. Nei primi cinque mesi del 2022 sono stati 1.555.035 i nuclei che hanno ottenuto almeno una mensilità del sostegno, per un totale di 3.423.762 persone e un’erogazione media nazionale di 553,68 euro. Le statistiche dicono che poco più cinquecentomila hanno trovato lavoro. La maggiore presenza di beneficiari si rileva nel sud e nelle isole, dove risiede il 70,5% del totale delle persone soggette al patto per il lavoro. A Manfredonia quale è la situazione?
A PORRE il quesito è stato il consigliere di minoranza Gianluca Totaro con una interrogazione in consiglio comunale tendente a conoscere il numero dei percettori del RC e le iniziative attuate dalla Pubblica amministrazione per predisporre i Puc, vale a dire i Progetti utili alla collettività, con i quali avviare al lavoro i percettori di quel reddito. Il decreto istitutivo del RC stabilisce – ha ricordato l’interrogante – che spetta al Comune la titolarità dei progetti per potenziare le attività a sostegno della collettività, eppertanto «i Comuni sono tenuti ad impiegare almeno un terzo dei percettori di RC residenti».
I PERCETTORI di RC a Manfredonia sono oltre mille, un numero che svela scenari preoccupanti sul piano del lavoro che non c’è. «Come mai – ha incalzato Totaro – a Manfredonia sono quindici i percettori di RC avviati al lavoro e a San Severo, per esempio, ne sono seicento?».
UNA PRECISA e circostanziata domanda cui l’assessore di competenza Libero Palumbo ha risposto elencando tutta una serie di difficoltà, a cominciare dalla mancanza del personale comunale e finire per la complessità delle operazioni propedeutiche da effettuare, che non hanno permesso di approntare progetti che in ogni caso non potranno mai coinvolgere gli oltre mille percettori di cittadinanza locali.
LA SFERZATA del consigliere Gianluca Totaro ha evidentemente sortito gli effetti sperati, di sollecitare cioè la civica amministrazione a darsi da fare. Lo stesso assessore Palumbo ha dato notizia della partenza del progetto “Mercatini sostenibili” nel quale sono impiegati dieci percettori di RC guidati da due tutor. Il loro compito è quello di selezionare, in collaborazione col personale dell’Ase, i rifiuti per tipologia (plastica, carta, organico) così da incrementare la percentuale dei rifiuti differenziati. Nelle prossime settimane, promette Palumbo, dovrebbero partire altri progetti, e cioè: Supporto attività vigilanza uscita scuole (6 unità), Supporto servizio cimiteriale (10 unità), Vedo verde (10 unità), No caos (10 unità), Connessioni sociali (15 unità), Ufficio di Piano Care (5 unità), Sos a 4 Zampe (5 unità), Un mondo di bene (6 unità). Numeri ben lontani, come evidenziato, da quelli esposti in altre città. Perché tanta disparità?
Michele Apollonio