Marea è il nome di una ragazza, una di quelle bellezze garganiche che incarnano le delizie del promontorio proteso nell’Adriatico. Marea è la protagonista di un racconto che l’autore, il garganico Andrea Buono, ha tessuto e sviluppato in un libro che è una guida alla conoscenza di un territorio, quello garganico appunto, che «vanta radici culturali, spirituali, paesaggistici legati ed esaltati dal mare che lo cinge tutt’intorno».
Marea, la giovane «bruna, dalla pelle ambrata, istintiva e trasparente», impersona le maree marine che «con il loro movimento hanno modellato la costa creando meravigliose insenature, grotte, cale e spiagge spettacolari». E come le maree, Marea nella sua estrosa volubilità, fa da guida alla conoscenza del territorio.
Ma Buono va ben oltre l’estro avventuroso della ragazza per accennare ad un “Progetto Marea” col quale evidenzia le peculiarità dello Sperone d’Italia «per secoli elemento di raccordo tra l’Europa e la Terra Santa» e dunque il richiamo al santuario dell’Arcangelo Michele a Monte Sant’Angelo, la famosa Via Sacra Langobardorum ponte per Gerusalemme.
Non mancano, nelle scorribande di Marea, narrate con sobria leggerezza e suggestivo fascino, puntuali descrizioni dei luoghi attraversati e riferimenti ad accadimenti storici, che rendono le 173 pagine del libro briosamente interessanti. Una lettura avvincente, piacevole, da fare magari all’ombra di un ombrellone in riva al mare col profumo di salsedine portato dalle maree.
Michele Apollonio