Nessuna spiegazione dall’amministrazione comunale
Giuliana Galantino non è più la segretaria comunale di Manfredonia. A parte la presenza in aula consiliare del dirigente Matteo Ognissanti a fungere da segretario al consiglio comunale, la conferma indiretta di un divorzio inaspettato, l’ha data l’approvazione da parte della maggioranza consiliare, di un accapo inserito all’ultimo momento nell’odg del consiglio comunale folto di ben “13 interrogazioni 13” che hanno tenuto impegnata l’assemblea per oltre quattro ore di serrato e arroventato (non certo per il caldo) dibattito. Una approvazione in extremis, in fretta e furia, senza una minima motivazione, senza profferire parola sul come e perché quella decisione dopo che l’amministrazione Rotice si era prodigata a cercarla accettando di condividerla a scavalco con Monte Sant’Angelo e Mattinata.
A nulla sono le valse le richieste e le rimostranze della minoranza di fare chiarezza su una rottura tanto improvvisa quanto imprevedibile e sulle quali si sono addensate tante voci non certo rassicuranti. Niente: la metallica presidente del consiglio, secondando l’orientamento della maggioranza, ha tagliato corto e messo ai voti la “Risoluzione anticipata delle convenzione per lo svolgimento delle funzioni di segreteria comunale in forma associata con i Comuni di Monte Sant’Angelo e Mattinata” che è stata naturalmente approvata dalla maggioranza.
Ancora una volta il Comune di Manfredonia si ritrova senza una figura fondamentale nell’organigramma comunale. La seconda in questo scorcio di amministrazione Rotice. Un altro mistero del Palazzo che si aggiunge agli altri. Perché la segretaria generale Galantino si è dimessa? L’assemblea consiliare, la massima espressione istituzionale democratica della città, tenuta all’oscuro di situazioni che ben la coinvolgono. Il disorientamento è generale. Una maggioranza che nasconde la polvere dietro una facciata sempre più incerta. Dove stanno la tanto proclamata trasparenza e l’apertura al popolo? Perché i rappresentati di quel popolo, degli elettori della stessa maggioranza, non debbono sapere? Magari alla base potrebbe esserci un semplice malinteso. Ma allora perché non esporlo alla luce del sole?
Michele Apollonio