Mia madre è figlia adottiva e mia nonna fino all’ultimo giorno ha voluto farglielo pesare facendole spesso notare come, a suo dire, il sangue del suo sangue, ovvero i suoi nipoti, valessero molto più di lei. Quando evidenziavo a mia madre la cattiveria che percepivo nei modi di mia nonna, lei rispondeva difendendola: “Era nonno che mi ha voluta con loro, ma anche lei mi vuole un gran bene. Nonna è fatta così”.
Quando mia nonna è diventata anziana, mia madre l’ha portata da Monte Sant’Angelo a Manfredonia, per vivere con noi, affinché non le accadesse qualcosa di brutto stando da sola. Avrebbe potuto accompagnarla in una casa di riposo, ma ha preferito occuparsene lei personalmente. Da parte di mia nonna, mai una parola dolce nei confronti di una figlia divenuta negli anni la sua badante. E quando le facevo notare tutto ciò, mia madre rispondeva: “La testa ormai non l’accompagna più, ma anche lei mi vuole un gran bene. Nonna è fatta così”.
Mia nonna è andata via a 97 anni e mia madre si è presa cura di lei con immenso amore fino all’ultimo giorno.
Leggendo quanto accaduto nella casa di riposo di Manfredonia, non riesco a rimanere indifferente. Penso a mia nonna e al suo caratterino, all’amore di mia madre e a quello di ogni figlio o figlia nei confronti dei propri genitori, naturali o adottivi. Non tutti possono occuparsi dei propri cari, ma accompagnarli in una casa di riposo dove trascorrere gli ultimi anni della propria esistenza non può diventare un incubo. I nonnini derisi, insultati e picchiati avrebbero potuto essere i nonni o i genitori di ciascuno di noi.
Il cuore mi piange leggendo dettagli raccapriccianti sui giornali. Dov’è l’umanità? E dov’era chi doveva vigilare mentre si consumavano tali atrocità?
Ripenso a mia nonna e ringrazio il Signore per l’immenso amore, ma anche per la grande forza donati a mia madre, che fino all’ultimo giorno ha potuto prendersi cura di sua madre.
Che giustizia sia fatta!
Maria Teresa Valente
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