Domenica 22 Dicembre 2024

Il Parco, l’Oasi e Rotice

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È passata sotto silenzio la sconfitta del sindaco di Manfredonia Gianni Rotice nelle elezioni per la presidenza della Comunità dei sindaci del Parco Nazionale del Gargano, vale a dire l’organo consultivo e propositivo dell’Ente Parco del Gargano di cui fanno parte i sindaci dei 18 comuni i cui territori ricadono nel perimetro dell’Ente Parco. E cioè: Apricena, Cagnano Varano, Carpino, Ischitella, Lesina, Manfredonia, Mattinata, Monte Sant’ Angelo, Peschici, Rignano Garganico, Rodi Garganico, San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis, Sannicandro Garganico, Serracapriola, Isole Tremiti, Vico del Gargano, Vieste; fanno altresì parte il Presidente della Regione Puglia e il Presidente della Provincia di Foggia. È stato riconfermato il sindaco di Carpino Di Brina che ha ottenuto undici preferenze dei 14 votanti (3 si sono astenuti), che ha scelto come vice il sindaco di Mattinata Bisceglia. Per Rotice si sono pronunciati solo cinque sindaci. Il vincitore delle amministrative di Manfredonia non ha posto la sua candidatura al vertice della Comunità dei sindaci del Parco, in buona sostanza del Gargano, per caso. È presumibile che puntasse sul serio a quella carica per la quale, tutto sommato, era legittimato a proporsi. Manfredonia meritava peraltro una maggiore considerazione. Ma i colleghi sindaci l’hanno pensata diversamente. La notizia è passata sotto silenzio a Manfredonia, il poderoso staff propagandistico del sindaco Rotice sempre pronto a diffondere comunicati su comunicati ad ogni starnuto del Capo, questa volta ha zittito. Ed ha fatto male. Evidentemente non ha colto o non interessa, la sostanza di quella eliminazione. Non interessano i problemi pendenti riguardanti da vicino gli interessi del territorio di Manfredonia (a parte il carnevale). Il riferimento è a quel fantastico straordinario comprensorio naturalistico dell’Oasi lago salso che, a dispetto del suo invitante appellativo che ben sintetizza l’amenità storica di quella reliquia di un passato remoto stupefacente, sempre più confinato nelle distrazioni dell’Ente Parco del Gargano e ancor più del Comune di Manfredonia proprietario di quel comprensorio che in altri tempi non solo ha prodotto un sostanziale reddito per le casse comunali, ma ha rappresentato il fulcro delle rinomate zone umide sipontine frequentate da migliaia di uccelli, cicogne comprese, stanziali e migratori. Una formidabile fantastica attrazione per il turismo pressoché ignorato. Un patrimonio naturalistico, culturale e economico lasciato alla mercè di una colpevole incuria.

Michele Apollonio

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