Un polverone per evitare i problemi seri della città?
DI POLEMICA in polemica. E mica di quelle che riguardano le problematiche cittadine (che ve ne sono e sono di quelle gravi di scottante attualità) che vanno al fondo dei problemi, evidenziano aspetti utili per una discussione finalizzata a chiarire e magari risolvere questioni sostanziali per la vita della città e dei cittadini. Niente di tutto questo. Sono polemiche insulse spesso sfocianti nel turpiloquio. Esemplifichiamo citando le ultime due: una riguardante il battibecco tra un politico e giornalista di destra, e un consigliere rappresentante di sinistra; l’altro una opinione espressa sul manifesto del Canevale di Manfredonia.
ENTRAMBI risentono e testimoniano il clima arroventato pre-elettorale che anziché raffreddarsi e placarsi di fronte alla persistente crisi economica-sociale, si è andato rinfocolando al punto, come nel caso citato, di scadere in invettive da condannare senza mezzi termini. Ancor più emblematico della pretestuosità per innescare polemiche che non hanno alcun senso, è il caso della opinione espressa da una consigliera comunale di minoranza sul manifesto diffuso per il Carnevale di Manfredonia. L’osservazione era sulla grafica del manifesto diffuso, in particolare sul disegno del testone di Ze Peppe che, secondo la consigliera, è completamente sconosciuto fuori Manfredonia e esprimeva l’augurio che «la manifestazione sia migliore della grafica». Una considerazione del tutto “innocua” contenente un augurio positivo, condivisa e largamente diffusa sui social.
SULLA quale immediata e astiosa è piombata la rampogna del sindaco Rotice, sempre pronto e presente su ogni sia pur minima polemica, che facendo di ogni erba un fascio, accosta le parole della consigliera all’altro episodio di ben altro tenore e argomento, ritenendoli come «pesante e ingiustificato attacco social… toni e atteggiamenti totalmente fuori luogo e non certo consoni a rappresentanti delle istituzioni». Comprensivi anche dei «toni e atteggiamenti» del sindaco massima espressione istituzionale locale? O hanno visure privilegiati? La consigliera di minoranza ricorda al sindaco Rotice (o a chi per lui) l’art. 21 della Costituzione: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.
A VOLTE sorge il dubbio che certi polveroni vengono sollevati ad arte per deviare l’attenzione sui problemi concreti della città. I social sono pieni zeppi di interventi del sindaco Rotice (o chi per lui) su argomenti i più disparati, meno che quelli riguardanti i problemi reali e contingenti del territorio come lo stato dell’arte dei progetti PNRR. Si aspettava, ad esempio, un suo intervento, a beneficio dei cittadini, dopo l’ampia discussione sviluppata nel forum del PD che sia pure indirettamente richiamava problematiche di Manfredonia, in particolare quelle inerenti al ghetto di Mezzanone sul quale il consigliere regionale Paolo Campo aveva espresso delle sollecitazioni. Rotice (o chi per lui) ebbe a replicare col solito tono e atteggiamento sprezzante che «questa Amministrazione è sul pezzo con competenza, rapidità ed efficacia, come dimostrano i risultati dei bandi aggiudicatari».
STANDO alle dichiarazioni del presidente di Confindustria Foggia, del segretario regionale CGIL, del vice presidente della Regione Puglia, le cose non starebbero esattamente così. La storia sarebbe ben diversa; ma non solo per Manfredonia. E se non si ricorrerà ai ripari, come quello fondamentale di dotare i comuni del personale necessario, i progetti del PNRR rimarranno una chimera. L’augurio è pertanto quello che Rotice sia una eccezione, ma lo deve dimostrare esibendo i progetti proposti al PNRR.
Michele Apollonio