“La gentilezza come metodo per la gestione dei conflitti – anche quelli più accesi e violenti – serve a disattivare quei meccanismi. La gentilezza a cui ci riferiamo è però assai diversa dalla mitezza di Bobbio, laddove questa seconda virtù include un sostanziale rifiuto della lotta. L’uomo civile non rifiuta il conflitto. Lo accetta, invece, come parte inevitabile e proficua della complessità e della convivenza. Lo accetta e lo pratica secondo un sistema di regole, in una dimensione non distruttiva, umana. La gentilezza è una virtù marziale”.
Le parole citate, tratte da un recente libro di Gianrico Carofiglio, “Della gentilezza e del coraggio” (Feltrinelli, 2020), credo siano importanti e le più appropriate per rivolgere un sentito appello a tutte le forze politiche della città. Dopo una campagna elettorale aspra e combattuta, la nostra comunità non si può più permettere di avere un dibattito pubblico sporco, violento, aggressivo. Le parole di tutti, come ricorda Carofiglio, devono portare con sé il potere della gentilezza, che non è assenza di conflitto, dunque di dissenso, ma è la capacità di ragionare e discutere assieme, anche da fronti e su temi contrapposti, con il rispetto e l’educazione che nessuno di noi può dimenticare.
Sia la maggioranza che la minoranza, in momenti così complessi per la nostra comunità, hanno l’obbligo di abbassare i toni delle proprie rivendicazioni. La tanto auspicata collaborazione nell’interesse della città, che dovrebbe essere praticata, osservata e non soltanto richiamata, deve partire innanzitutto dalla costruzione di un dibattito pubblico e, dunque, di un’opinione pubblica finalmente libera da sentimenti rancorosi e polemici.
La campagna elettorale si è conclusa da mesi, oramai. L’amministrazione comunale non può più riproporre l’alibi stanco delle colpe del passato, ma anche le forze politiche del campo progressista e riformista dovrebbero cominciare a guardare avanti, al futuro, mettendo da parte i livori dei tempi andati e delle sconfitte elettorali. Il compito di ogni forza politica è quello di comunicare in modo responsabile, lasciando agli ultimi odiatori del web commenti ed esternazioni poco consone a chi governa e rappresenta le istituzioni della nostra città.
Avv. Giovanni Mansueto
Coordinatore di Molo 21