QUESTA volta Zé Peppe, il personaggio emblema del Carnevale di Manfredonia, anziché seguire la tradizionale via campestre per raggiungere la città e partecipare ai riti carnascialeschi sipontini, ha voluto prendere il mare che, come ben osservava Pulcinella “non ha taverne”, eppertanto il “cafone” Zé Peppe ci ha messo qualche mese in più per dare il via al Carnevale che invece a febbraio si svolge tra luglio ed agosto. Una edizione speciale pertanto di una tradizione che caratterizza i sipontini e dunque i diretti discendenti manfredoniani, come “molli e ballerini” (Orazio, primo secolo a.C.): anche in estate purché si faccia Carnevale. Un imperativo secondato dall’Amministrazione comunale che ha avuto a disposizione centro mila euro della Regione Puglia eppertanto una edizione a “zero euro per i cittadini”. Ad eccezione di quelli di “Noi siamo Partita IVA”, operatori commerciali dunque che hanno dato un grosso contributo organizzativo.
IN ATTESA dell’apertura ufficiale il 17 prossimo con la sfilata di Zè Peppe che arriva dal mare e approda sul Piazzale “Maestri d’ascia”, la città si è vivacemente colorata di festoni luminosi richiamanti il Carnevale e dunque Zè Peppe, maschere tipiche manfredoniane, sagome di prodotti tipici locali come la celebre “farrata”. Così per tutto il corso Manfredi, le strade adiacenti, parte del lungomare Miramare.
IL RIFERIMENTO è al Carnevale, ma l’intento è quello di dare uno sprint all’estate di una città che cerca di uscire dal buio nel quale è stata indirizzata. “L’estate di Zé Peppe” è infatti il titolo del cartellone denso di manifestazioni varie, presentato con una conferenza stampa al Pertuso del Monaco, del sindaco Rotice che ha capitanato la prima scorribanda carnevalesca per il corso Manfredi.
NATURALMENTE anche per questa iniziativa non mancano polemiche e contestazioni in specie da parte dei puristi. Ma al di là di queste, rimane l’intendimento di fare qualcosa per movimentare una stagione che cerca di fare “turismo”. È chiaro che occorre ben altro. A cominciare dalla impostazione di una politica economica che guardi oltre manifestazioni occasionali che non affondano nella cultura, sia pure carnevalesca, del territorio. Manfredonia città marinara, avrà un solo contatto (forse un secondo volante) di una piccola nave da diporto il 20 settembre. Una città portuale saltata a piè pari perché – è stato spiegato dai referenti del settore – manca di adeguate strutture di accoglienza e di appeal turistico. Chiusi l’Ufficio turistico e l’Infopoint regionale. Anche Siponto, il lido per antonomasia della Capitanata, si va spopolando dei suoi abituali villeggianti, per diventare un sobborgo di “case vacanze” e qualche B&B (a proposito è stato fatto un censimento valevole anche ai fini della riscossione della Tassa di soggiorno?).
PER QUESTO mese estivo ci pensa Zè Peppe a creare un po’ di movimento con manifestazioni e spettacoli che si spera portino ossigeno all’economia locale sempre più asfittica.
Michele Apollonio