Come tutti gli anni, soprattutto all’inizio della stagione estiva, si ripropone il tema della “movida” con le sue problematiche, dal disturbo della quiete pubblica, all’aumento dell’assunzione di alcool tra ragazzi. Ma gli ultimi e frequenti casi accaduti, riguardante le risse notturne tra giovani, spesso minorenni, pongono l’accento su una problematica sulla sicurezza cresciuta in maniera esponenziale, destando da una parte non poche preoccupazioni per i residenti e le famiglie dei ragazzi che “vivono la notte” e dall’altra creando difficoltà di gestione per gli imprenditori delle attività stesse. Alle volte si dimentica quanto la così definita movida, altro non è che imprenditori e commercianti che lavorano tra mille difficoltà, garantendo lavoro a tanti ragazzi e famiglie, in un momento storico davvero difficoltoso. Tra di essi, bisogna distinguere chi osserva le comuni regole e chi le ignora calpestando l’idea di pacifica convivenza. Le colpe sono condivise e non bisogna nascondere una parziale assenza di chi dovrebbe garantire ordine, regole e sicurezza, per gli imprenditori, i residenti e le famiglie che aspettano fino a tarda ora i propri figli rientrare. In aggiunta, risulterebbe utile pensare a un modello diverso di città, con zone che vivono fasce diverse della giornata. Abbiamo preso atto delle intenzioni dell’Amministrazione di regolare gli orari di chiusura della stagione estiva, ma riteniamo che si debba fare un discorso più ampio, coinvolgendo in un tavolo tecnico imprenditori, cittadini e forze dell’ordine al fine di non entrare in contrasto con gli interessi reciproci, trovando regole semplici ma fatte applicare con fermezza in ogni angolo della città, al fine soprattutto di tutelate la sicurezza notturna di tutti i cittadini, evitando di scaricare sulle attività e sui residenti, come di fatto sta accadendo, l’onere di una semi-autogestione. La sicurezza sta diventando un vero e proprio problema della nostra città, un ostacolo per il turismo, che in molti stanno sottovalutando, anziché affrontarlo con estrema durezza, ascoltando il continuo grido di allarme di imprenditori in primis, di residenti e famiglie. Non possiamo, contestualmente, dimenticare la necessità di approfondire il tema della crescita e dello sviluppo personale dei giovani di questa città, sempre più frequentemente succubi della famosa devianza giovanile, anche a causa dell’assenza di spazi di aggregazione e coinvolgimento socio culturale (come l’ex LUC), dunque di crescita. Deve essere interesse comune trovare soluzioni e per tale motivo sarà nostra ferma intenzione portare in consiglio comunale una interrogazione sul tema “sicurezza” per aprire un dialogo partecipato sul modello di movida che vogliamo avere e gestire.
M5S:
RAFFAELE FATONE
GIANLUCA TOTARO