Un altro rogo, altri migranti coinvolti (per fortuna, senza conseguenze per la loro salute). È accaduto, un’altra volta, a Mezzanone. Per fortuna, all’interno di uno dei container allestiti nell’area dell’ex CARA che ha resistito più e meglio delle baracche in legno, cartone e plastica del ghetto sulla ‘Pista’.
Un’altra tragedia sfiorata, un altro monito anche al sindaco di Manfredonia, Gianni Rotice, che ieri ha perso un’altra buona occasione per tacere e per evitare polemiche, queste sì, inutili e strumentali nei miei confronti.
Richiamare tutti alle proprie responsabilità, come ho fatto ad iniziare da me stesso, mi è sembrato il minimo che si dovesse fare di fronte a tragedie come quella che si è consumata nel ghetto di Rignano.
Evidentemente il sindaco Rotice non riesce a vedere altro nella politica che uno sciocco teatrino, come quello che mette in scena quotidianamente, e nei rappresentanti istituzionali attori di terza categoria che recitano una parte, a volte mal scritta. Io e tanti altri, al contrario, prendiamo molto sul serio le nostre responsabilità istituzionali. Per questa ragione insisto: bisogna agire con rapidità ed efficacia per cancellare la vergogna dei ghetti dei migranti e lo si deve fare mettendo l’utilizzo dei fondi del PNRR in cima all’agenda di tutte le amministrazioni coinvolte. E la più coinvolta è proprio quella che il sindaco Rotice è chiamato a guidare.
Infine, mi sia consentita una notazione personale: il sindaco non si permetta mai più di alludere alla strumentalizzazione di tragedie umane da parte mia, perché speculazioni di così bassa leva non appartengono alla mia educazione personale e alla mia storia politica.