Martedì 19 Novembre 2024

Wurstel, dal piatto al mondo

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Avete presente quelle ricette o quei piatti che sembrano praticamente essere destinati a travalicare i confini nazionali finendo sulle tavole di tutto il mondo? Poco importa se ci si trova nel Nord più ghiacciato o nel Sud più soleggiato e caldo, sicuramente ci sarà sempre quel qualcosina che si può ritrovare in ogni angolo del globo terracqueo.

Di che cosa si tratta dunque? Beh, non serve essere un appassionato di storia gastronomica per capire che uno di questi cibi è senza alcuna ombra di dubbio il wurstel. Presente sia nella sua versione “classica”, in un bel piatto accompagnato da salse, altre carni o patatine, che in quella nel panino, dall’americanissimo hot dog fino al semplice pane nostrano, senza dimenticare poi le grigliate assieme a verdure e contorni vari!

Il wurstel, infatti, è uno di quei tipi di carne che fa sempre la sua figura soprattutto nelle zone dell’Europa Centrale e Settentrionale, naturalmente l’Italia è inclusa, ma che ben si abbina anche ad un altro piatto “internazionale” quale è la pizza. Ma da dove ha avuto origine una delle salsicce più famose del mondo, dopo quella di Spinazzola?

Come si può facilmente intuire dal nome il wurstel, o würstel se siete puristi della lingua teutonica, viene dai territori germanici e fa ufficialmente la sua comparsa sulle tavole tedesche attorno alla prima metà del Quattrocento. Il wurstel, più precisamente, ha origine in Baviera dove ancora oggi ben si sposa alle famose birre che riempiono i boccali durante la celeberrima Oktoberfest.

Se come recita l’adagio, “del maiale non si butta via mai niente”, qui la situazione diventa ancora più reale. In tempi di magra la carne di qualunque tipo era preziosa e sprecarla era considerato un crimine molto grave. Infatti è stato ritrovato un documento del 1432 che, oltre a spiegare la preparazione del wurstel e le carni approvate, puniva addirittura chi lo preparava in malo modo finendo per decurtargli una intera giornata di stipendio! Forse un po’ troppo severa come “pena”, ma bisogna tenere comunque conto che erano altri tempi e non si poteva certo andare a fare la spesa tutti i giorni al supermercato come oggi.

Ad ogni modo, il nome stesso proviene dal termine tedesco “wurst” che significa insaccato o salsiccia ed oggi se ne sono diffuse tantissime varianti. Oltre al maiale, inoltre, non mancano quelli più “leggeri” di pollo e tacchino al pari dei suoi metodi di preparazione e di “accompagnamento” che vanno dalla bollitura alla frittura senza dimenticare le versioni spalmabili o a dadini.

Visto che siamo già in estate vi ricordiamo che potete sempre utilizzarlo per delle freschissime insalate di riso da portare in spiaggia, ma torniamo a noi!

In conclusione dovete sapere che un wurstel in particolare è stato oggetto di scommessa, certamente non di quelle che si trovano sui casinò online, come quella di un cliente che si vantava di poterne mangiare uno di un metro in pochi minuti.

Bene, l’avventore fu preso in parola dal macellaio bavarese Lawrence Starka che creò un wurstel di un metro e ventibattezzato Mainfränkische Meter Bratwurst. Auguri per la digestione dunque!

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