Venerdì 22 Novembre 2024

Manfredonia, peste suina e danni all’agricoltura: come risolvere il problema cinghiali?

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I quasi 250 mila cinghiali in Puglia rappresentano un problema non solo per le attività agricole ma per la sicurezza: un 14enne di Castellaneta è stato attaccato mentre giocava a calcetto, riportando delle importanti lesioni alla mano sinistra è finito d’urgenza presso il Policlinico di Bari.

Un sondaggio, condotto da Coldiretti, ha evidenziato come 8 italiani su 10 vorrebbero che la situazione si risolvesse con l’abbattimento degli esemplari in modo da contenere la loro riproduzione. Ma si possono adottare soluzioni non drastiche: si può proteggere il proprio spazio delimitando con del filo per recinto elettrico l’area da tutelare.

Le produzioni agricole, hanno già subito danni da almeno 20 milioni di euro all’anno, ma non solo: diversi ecosistemi ed equilibri ambientali infatti, sono stati compromessi con la conseguente perdita di biodiversità sia vegetale che animale.

Recinto elettrico come possibile soluzione per la peste suina

Tra le varie soluzioni per cercare di contenere i danni all’agricoltura, oltre i possibili contagi dei propri animali, c’è anche quella di installare delle recinzioni elettriche.

Una recinzione, che si compone di diversi elementi come il filo per recinto necessario per delimitare il perimetro, serve per proteggere i campi dall’invasione non sono degli ungulati ma anche di altri animali, e dai predatori, come ad esempio volpi e lupi, che possono attaccare il bestiame.

Oltre il filo, sono necessarie altre componenti come i pali e gli isolatori per recinto, cancelletti, e soprattutto l’elettrificatore per recinzione, indispensabile per elettrificare i vari collegamenti di un recinto. Nel momento in cui un animale tocca uno dei fili, l’elettrificatore si attiva rilasciando una scossa, ovviamente non violenta o mortale.

In questo quadro, occorre non dimenticare anche l’aspetto della salute, visto che come sottolineato da Coldiretti “il pericolo della diffusione di malattie evidenziato dallo stesso Piano di sorveglianza e prevenzione per il 2021 pubblicato dal ministero della Salute che ribadisce come i cinghiali abbiano una responsabilità fondamentale per la diffusione della Peste Suina Africana e dunque una delle misure necessarie in Italia è la gestione numerica della popolazione di questi animali”.

Anche se va evidenziato come la PSA colpisce solo cinghiali e maiali, e non è trasmissibile all’uomo.

Il fatto che però i branchi si spingano sempre più vicino alle abitazioni, soprattutto alla ricerca di cibo, può diventare un problema legato all’incolumità pubblica dato che aggrediscono non solo altri animali, ma anche le persone, e molte volte sono causa di incidenti stradali, talvolta anche mortali (ricordiamo quello dell’11 marzo scorso in cui ha perso la vita un imprenditore di Lesina, morto morto a seguito di un incidente stradale sulla Statale 693 a causa dell’invasione della carreggiata da parte di un branco di ungulati).

Articolo presente in:
Dall'Italia

Commenti

  • Quando, molti anni fa, l’ENI acquistò un bel pezzo del Gargano a Pugnochiuso, come primo atto, giustamente, provvide a recintare il terreno acquistato e poi a costruire le attrezzature ricettive. Dopo pochi giorni, i vigilanti segnalavano pezzi di recinto divelto e non ci volle molto a capire che gli autori del misfatto erano i cacciatori di frodo. Si aumentò la vigilanza anche con metodi elettrici moderni ma, soprattutto, con l’assunzione di numerosi guardiani. I danni alla recinzione cessarono ma, dopo qualche tempo, si creò un nuovo disagio: era aumentato in modo abnorme il numero di animali circolanti all’interno del recinto, soprattutto cinghiali, che si spingevano a danneggiare o anche a intralciare il lavoro di costruzione. Del problema furono investite le alte sfere dell’ENI perché non si voleva far intervenire gli animalisti, ma si risolse il tutto solo affidandone la soluzione (in maniera informale, qui te lo dico e qui stesso te lo nego) agli stessi nuovi guardiani vigilanti che, guarda caso, erano tutti esperti cacciatori. E il numero degli animali, dentro ma anche fuori ai recinti, venne ridimensionato.

    ilproletario 24/10/2022 13:09 Rispondi

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