Dichiarazione di Paolo Campo, presidente della V Commissione Ambiente del Consiglio regionale
“Preparati una buona morte”. È come si dice dalle mie parti per invitare chi si approssima al fine vita a recuperare serenità ed accettare l’inevitabile.
Ce ne sono di donne e uomini afflitti da sofferenze inenarrabili e irreversibili che vorrebbero prepararsi una buona morte e non possono farlo a causa dell’inesistenza di norme sul fine vita, ostacolate in Parlamento e nella società da convinzioni etiche e morali certamente legittime e altrettanto legittimamente contestate da chi è costretto in un letto di dolore da anni, se non decenni.
Toccasse a me, vorrei poter disporre della mia vita anche quando, purtroppo, non sia più tale. E non credo di essere l’unico a pensarla così a causa di convinzioni etiche e morali altrettanto legittime.
Ragione per cui, assumendo in pieno la responsabilità della funzione istituzionale di legislatore regionale, ho deciso di sottoscrivere la proposta di legge elaborata dal collega Fabiano Amati che ha come obiettivo l’inserimento dell’aiuto a morire, quando ricorrano specifiche e rigorose condizioni sanitarie, tra le prestazioni fornite dalle strutture pubbliche.
La decisione non è stata semplice e non sarà semplice sostenere il dibattito in Consiglio regionale.
Eppure, va fatto.