C’E’ VOLUTO l’ormai consolidato fiuto di Giuseppe Marasco e dei suoi ispettori ambientali volontari “Civilis” per scoprire l’ennesimo furto di automobile cannibalizzata e abbandonata in aperta campagna. La notizia riassunta così non avrebbe alcun valore, andrebbe ad aggiungersi alle centinaia, molto più probabilmente migliaia di automobili rubate spogliate di tutto e incendiate, scoperte dal generale Marasco nella sua incessante attività di monitoraggio del territorio per liberarlo da abusi di ogni genere, se non fosse per il caso che quell’auto si trovava là, in un terreno della località Ippocampo, da oltre trent’anni.
AD ACCERTARLO i carabinieri della Compagnia di Manfredonia ai quali Marasco fa sempre riferimento per ogni sua “scoperta”. Dal rottame dei resti di quell’automobile, si è potuto recuperare la matricola del telaio: un dato che ha consentito ai militi dell’Arma di rintracciarla nei registri delle denunce di furto sporta dal proprietario a suo tempo. La carcassa è stata rimossa a cura del servizio Aci Rinaldi di Manfredonia. Una magra consolazione il ritrovamento di quel relitto che in ogni caso attesta l’efficienza del servizio degli operatori Civilis.
«QUESTA operazione portata a buon fine, non è che l’ultimo esempio – rimarca il generale Marasco – di un fenomeno fortemente generalizzato che vede il nostro territorio martirizzato da rifiuti di ogni genere che oltre a deturparne la sua naturale bellezza, sono fonte di inquinamento e di infezioni. Occorre perciò porre una speciale attenzione organizzando controlli serrati e sanzioni esemplari».
Mic. Ap.