Il Dr Michele Apollonio, in un suo recente scritto, dal titolo “ ROTICE CHIEDE A ROSSI DI LASCIARE “ (All’ a.s,e. si prospetta un ritorno al passato deleterio). Nell’articolo non lesina elogi al Rossi, per aver superato brillantemente, a suo dire, una durissima selezione per curriculum ed esperienze. In conclusione Apollonio rimanda tutto al 24 giugno, giorno stabilito per l’approvazione del bilancio, per la decisione finale su Rossi. Anche in considerazione che l’altro socio, Sindaco di Vieste, ha espresso e tuttora esprime grandi apprezzamenti per Rossi.
Per amore della verità, e sempre per amore di questa, mi pare opportuno precisare: il dottor Rossi, bravissimo in molte cose, è l’essenza stessa del primato delle tecnostrutture sulla politica! Politica, espressione diretta della volontà popolare che ne interpreta i bisogni e le esigenze, attraverso atti di indirizzo politico ed amministrativi. Preciso che: Rossi non ha superato nessuna selezione, perché non è stata formata nessuna commissione di valutazione di tali curriculum o esperienze, è stata una decisione politica del commissario di Manfredonia, in ottemperanza all’art. 17 dello statuto ase “ Nomina amministratori “ articolo 17 modificato, nell’attuale formulazione con l’istituzione di una commissione giudicatrice, il 1 febbraio ben 2 Mesi dopo la nomina del Rossi. Se fosse vera l’affermazione di Apollonio sarebbe stata illegittima, in contrasto con art 17 dello statuto all’epoca vigente.
In una s.p.a. è prassi e buona norma che l’amministratore abbia sempre la fiducia della proprietà (Sindaco di Manfredonia) quanto cambia l’assetto proprietario, in tutto il mondo l’amministratore rassegna le dimissioni, salvo poi respingerle, da parte della proprietà. Questo non è mai avvenuto da parte di Rossi. Come non è mai avvenuto un reale e franco passaggio delle consegne da parte dello stesso Rossi con il vecchio amministratore. Questo è un reale sintomo che conferma l’affermazione del primato delle tecnostrutture.
Veniamo all’altra affermazione circa gli elogi da parte del Sindaco di Vieste a Rossi. Tutti nei suoi panni avrebbero fatto Rossi minimo santo. Il Sindaco di Vieste (con il 3% più o meno del capitale) si è visto accettare dal Rossi una transazione (che pesa sulla Tari dei manfredoniani) di un debito del comune di Vieste con uno sconto complessivo che oscilla tra il 50 e 60 % in modo articolato, transazione che ad oggi deve ancora concludersi. Lo stesso Sindaco dì Vieste , in campagna elettorale per il comune di Manfredonia , ha influito pesantemente ( con un pubblico incontro a Manfredonia) a favore del concorrente di Rotice. Per queste motivazioni ed a fronte di un palese conflitto di interessi con a.s.e. Spa. La sua presenza oltre che ininfluente numericamente sulle decisioni, sarebbe inopportuna politicamente ed avrebbe forti perplessità giuridiche.
Ringrazio Michele Apollonio per avermi dato l’opportunità di chiarire. Per gli aspetti tecnici e di gestione sono aperto ad un confronto franco sia su aspetti contabili e gestionali. Ad iniziare dai PEF redatti dal dottor Rossi.
Giovanni Caratù
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