COSTITUITO il gruppo di lavoro per il supporto specialistico alla redazione ed approvazione del Piano regolatore portuale del porto di Manfredonia. Lo ha comunicato la Sogesid, società di ingegneria ambientale, al presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale, Ugo Patroni Griffi che ha fissato per il prossimo 13 giugno la riunione per la definizione delle attività da svolgere.
Lo scalo marittimo di Manfredonia che fa parte con quelli di Bari, Brindisi, Monopoli, Barletta, dell’AspmAm, si avvia a completare gli adeguamenti strutturali in vista della rifunzionalizzazione della struttura portuale alti fondali per la quale sono stati stanziati 120milioni di euro.
LO HA ricordato lo stesso presidente Patroni Griffi al recente convegno svoltosi a Manfredonia sul tema “Infrastrutture, logistica, portualità, Zes: asset strategici per lo sviluppo”, lamentando i notevoli ritardi sull’impiego delle Zes e soprattutto sugli indirizzi da seguire. «Un convegno che ha ancora una volta dimostrato le profonde fratture nel tessuto politico, amministrativo e economico del territorio» ha commentato l’ex sindaco e oggi consigliere comunale di minoranza Gaetano Prencipe. «Hanno pesato come un macigno – ha rilevato – le assenze di rappresentanze del territorio fondamentali quali l’Asi proprietaria delle aree Zes retroportuali, la Regione Puglia, il comune di Monte Sant’Angelo nel cui territorio ricadono parte delle Zes, l’intera filiera del PD e dei progressisti dem. Assenze determinanti in un contesto nel quale si voleva discutere dell’avvenire di questo fondamentale territorio e dunque della utilizzazione di strumenti innovativi sui quali occorre una convergenza totale dei vari e diversi soggetti operanti sul territorio. Assenze che per le rispettive funzioni hanno voce in capitolo per quelle che dovranno essere le scelte da compiere. Nessuno ha fatto cenno e spiegato quelle assenze che hanno reso monca una analisi del tutto parziale e incompleta».
CARENZE e ritardi evidenziate dall’attivismo avanzato dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale. Non ha usato mezzi termini il presidente Ugo Patroni Griffi nel chiarire i riferimenti fondamentali e imprescindibili sulle scelte riguardanti il porto le aree Zes e le iniziative da intraprendere. «I 140 ettari di zone economiche speciali sono destinati – ha affermato – alla reindustrializzazione del territorio e non certamente ad attività turistiche. Se c’è chi è di questa idea – ha chiarito – farà bene a prendere altre strade. Le aree retroportuali servono per una nuova industrializzazione blue economy» ha ribadito annotando come «il porto di Manfredonia ha fatto registrare dall’inizio della nuova Autority portuale il 40 per cento di incremento, tuttavia non tale – ha avvertito – da giustificare un investimento di 120 milioni di euro» il cui progetto esecutivo è stato presentato due anni fa a Manfredonia e l’appalto delle opere potrebbe partire entro fine anno. Un investimento straordinario che ha suscitato l’interesse in molti operatori che attendono le mosse dei referenti locali».
TRA i rilievi evidenziati quello della reiterazione di un convegno già effettuato cinque anni fa, nella stessa sede del castello, con il medesimo tema. Cinque anni rimasti al buio nei quali Manfredonia è precipitata in abisso dal quale cerca di risollevarsi con affanno e difficoltà. Tante cose è vero sono cambiate e tante altre dovranno cambiare spronati dalla ripresa e resilienza del Pnrr. Ma occorre una gran dose di capacità organizzativa, di idee chiare e fattive, una grande apertura ad una partecipazione larga e convinta.
Michele Apollonio