«Una falla per la trasparenza e la legalità». È l’accusa che il sindaco di Manfredonia Gianni Rotice, rivolge alla consigliera comunale di minoranza Maria Teresa Valente, per avere nel corso del dibattito in consiglio comunale su una interrogazione della stessa consigliera di minoranza, sui problemi della casa, «pubblicamente denunciato che prima dell’avvio dei controlli, qualcuno ha avvisato gli occupatori abusivi degli alloggi perché potessero rendersi irreperibili o comunque per sottrarsi all’esecuzione di possibili azioni di sgombro di immobili». Il sindaco Rotice, nella lettera inviata il 24 scorso alla consigliera Valente, informa che «decorsi 10 giorni dal ricevimento della presente nota, sarò costretto a rivolgermi alle competenti autorità per tutelare l’immagine dell’amministrazione».
Una querelle alquanto stramba considerato il contesto del massimo consesso rappresentativo cittadino e la dialettica ordinaria che caratterizza per l’appunto un dibattito ancorché su argomenti scottanti. Un “caso” che ha suscitato incredulità e imbarazzo non solo nelle forse politiche ma in una larga opinione pubblica e provocato pesanti reazioni. A cominciare da quella della stessa “accusata” che reputa «estremamente grave il tono ed il contenuto della Sua nota, in quanto lesiva della libertà e del sereno esercizio del ruolo istituzionale che ricopro. Forse, Sig. Sindaco – rileva – Lei dimentica che io e Lei abbiamo dei ruoli ben precisi: il Suo è quello di governare dando risposte ai bisogni della città, mentre il mio, da Consigliera di opposizione, è quello di farmi portavoce delle istanze e delle problematiche dei nostri concittadini e di vigilare sull’operato di questa Amministrazione. Ed è esattamente quello che ho fatto. Più che minacciare di denuncia la sottoscritta per aver svolto il proprio compito, avrebbe semplicemente dovuto dimostrare di aver messo in atto adeguati controlli a tutela di quelle famiglie che in un futuro migliore continuano a crederci ancora, anche se la campagna elettorale è terminata da un pezzo e gli impegni assunti restano ancora mirabolanti promesse. M i denunci subito, io sono pronta».
Nell’esprimere «vicinanza alla collega Maria Teresa Valente» i consiglieri del gruppo di minoranza in consiglio comunale affermano «non possiamo non stigmatizzare l’atteggiamento assunto dal sindaco Rotice di totale mancanza di Rispetto istituzionale verso i cittadini legittimamente rappresentati in Consiglio Comunale, sostituito da manifestazioni di arroganza del potere, non sappiamo quanto malamente suggerite o malamente gestite. Consigliamo quindi al sindaco Rotice di mettere da parte le intimidazioni e piuttosto di accogliere il suggerimento della Consigliera Valente e di attivare tutte le azioni che possano fare chiarezza sulla vicenda evidenziata, a tutto vantaggio della “trasparenza e legalità”, ripristinando il senso di cordialità e il rispetto istituzionale dentro e fuori l’assise comunale».
Piccante e caustica la nota del PD: «Rotice si sente circondato – si evidenzia tra tanto altro – vede nemici ovunque e i suoi consiglieri pensano di risollevarne la popolarità in caduta libera pubblicando selfie, pensieri e comunicati costruiti ad arte e nei quali non emerge mai il Rotice-pensiero. Si accusano i giornali di “killeraggio mediatico” e ai consiglieri di opposizione vengono dati dieci giorni perentori per “espiare le proprie colpe”. Tutto questo nel silenzio imbarazzante dei consiglieri comunali di maggioranza che sembrano vivere con distacco tutto quello che accade intorno a loro».
Non è dato sapere come andrà a finire una vicenda della quale si farebbe volentieri a meno date i tanti problemi che si muovono senza risposte. A proposito gli interessati al problema casa si sono costituiti in associazione per andare in fiondo al problema.
Michele Apollonio