Sono passati trent’anni dalla strage di Capaci, dove la mafia uccise il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, fatti saltare in aria da un ordigno con la potenza pari a 500 chili di tritolo.
Ricordo nitidamente quella giornata come una delle più buie per l’Italia e per la vita di un venticinquenne ingegnere come me, pieno di entusiasmo e di speranza per il futuro, rimasto sgomento e smarrito al cospetto di tale barbarie nei confronti di un valente uomo dello Stato assieme al collega Paolo Borsellino, anch’esso brutalmente assassinato qualche mese dopo.
Ma, il Giudice Falcone ci ha insegnato di essere CAPACI a non aver paura, CAPACI di saper lottare per la giustizia e la legalità, CAPACI di saper cambiare con l’esempio virtuoso ed il senso del dovere, CAPACI di dare un futuro migliore alla propria terra liberandola da chi ne frena il futuro attraverso gli interessi del malaffare e della criminalità. Seguiamo il suo esempio, non rendiamolo vano; facciamolo ogni giorno, facendo ognuno il proprio dovere, sempre.
Il Sindaco
Ing. Gianni Rotice