“Infrastrutture, Logistica, Portualità, Zes: asset strategici per lo sviluppo” è il titolo del Convegno promosso ed organizzato da Impresa Puglia – associazione di imprese, enti e liberi professionisti per lo sviluppo del territorio regionale – con il patrocinio del Comune di Manfredonia, svoltosi questo (ieri, ndr) pomeriggio nella Piazza d’Armi del Museo Archeologico Nazionale e Castello di Manfredonia.
Ringrazio per gli interessanti e costruttivi interventi (moderati da Piero Paciello, Direttore de l’Attacco) Michele D’Alba, Presidente di Impresa Puglia; Nicola Gatta, Presidente della Provincia di Foggia; Federico Pirro, Docente di Storia dell’Industria dell’Università di Bari; Alessandro Muscio, Docente di Economia Applicata dell’Università di Foggia; Manlio Guadagnuolo, Commissario ZES Adriatica Interregionale Puglia-Molise; Ugo Patroni Griffi, Presidente Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale; Giuseppe Catalano, Coordinatore della Struttura Tecnica di Missione del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili.
Le idee di sviluppo per Manfredonia sono ben chiare da parte dell’Amministrazione comunale, una città che ha già pagato a caro prezzo, anche in termini di salute, le scelte della grande industria calate dall’alto.
Al 15 maggio, abbiamo già candidato al PNRR (per il quale stiamo costituendo una task force di 15 unità operative) 18 progetti per investimenti pari a 17milioni di euro.
Manfredonia, che deve puntare sulle sue peculiarità ed identità, è un territorio per medie, piccole e micro imprese che sappiano valorizzare le tante opportunità in esso insite.
E’ ora di scelte condivise e partecipate con la comunità e con le Istituzioni locali. Occorre confronto e coordinamento a tutti i livelli: politico, istituzionale, tecnico ed imprenditoriale.
E’ ora di accendere i riflettori nazionali ed internazionali su Manfredonia, che ha la necessità, in primis, di tornare al centro delle dinamiche di sviluppo ed investimenti, dopo anni di isolamento. Manfredonia ha bisogno di essere collegata con il resto del mondo ed in maniera innovativa e sostenibile: mare, strade, ferrovia, aereo.
Manfredonia, per la sua posizione geografica e l’importante portualità a disposizione, deve essere il fulcro della logistica del Mediterraneo e Porta del Gargano per il turismo ed i servizi ad esso legati. Manfredonia deve avviare un processo di sviluppo dove al centro ci sono le famiglie e le imprese per creare vere e durature opportunità di lavoro, motore di crescita del tessuto socio-economico e di lotta alla criminalità.
Su Energas la posizione è netta, da tempo. E’ un investimento obsoleto che cittadini ed istituzioni non vogliono. Ora non si può utilizzare strumentalmente la crisi energetica del conflitto bellico per approvare ed imporre qualcosa di inutile e dannoso. Siamo pronti a qualsiasi azione di contrapposizione amministrativa e proteste di piazza.
Il Governo ci ascolti, la città è dei cittadini che in essa ci vivono. Energas non c’entra nulla con la crisi energetica. Sul parco eolico off shore ed al progetto Seasif i proponenti giochino a carte scoperte e ci facciano vedere ufficialmente la documentazione, per le valutazioni del caso ed il confronto con la popolazione, al fine di giungere ad un parere consapevole ed obiettivo. Finora, sappiamo pochissimo o nulla.
Piuttosto, Ministeri ed Eni ci facciano capire cosa intendono fare per bonificare davvero l’area Ex Enichem dopo quasi cinquant’anni, un macigno pesante sulle chance di rilancio di Manfredonia, Monte Sant’Angelo e Mattinata e sulla qualità della vita delle comunità. Il convegno di oggi, con la presenza attorno allo stesso tavolo di importanti interlocutori nazionali, vuole essere uno stimolo alla capacità di aggregazione, di unità, di regia strategica per rimettere in carreggiata questa macro area della Capitanata e del Gargano attraverso un maturo processo evolutivo.
Di errori ne sono stati fatti tanti in passato e Manfredonia ha scelto già un altro futuro.