Cinquemila ettari di laguna, duemila ettari di istmo lungo più di venti chilometri, questi sono i numeri di un territorio pressoché incontaminato situato al nord della Puglia nel Comune di Lesina ove natura e tradizione convivono in armonia da millenni anche fino ai giorni nostri.
Un sito per essere inserito nella lista del Patrimonio Mondiale UNESCO deve presentare un eccezionale valore universale e soddisfare almeno uno dei dieci criteri di selezione illustrati nelle “Linee Guida per l’applicazione della Convenzione del Patrimonio Mondiale”, bene – spiega Maurizio Marrese Presidente del WWF Foggia, pensiamo che questo territorio ne possegga almeno otto su dieci. Ci pare scontato citare la tradizione della pesca lesinese, i suoi caratteristici sandali ed il legame atavico di questa popolazione con la laguna con la quale convive in armonia, tenendo presente che stiamo anche raccontando un territorio unico per la sua evoluzione geologica e geomorfologica (pensiamo ad esempio ai segni di antichi tsunami o a punta Pietre Nere), la sua enorme biodiversità rappresentata da tantissimi habitat naturali a cavallo fra mare, tombolo, laguna e terra, dalla fauna selvatica e dalle sue uniche peculiarità floristiche (678 specie catalogate nel solo istmo di cui 15 uniche, rare e/o a rischio di estinzione).
Perché quindi non far riconoscere l’intero sito come “patrimonio dell’umanità”? Pensiamo che la proposta di candidatura sia possibile nonostante qualche errore del passato come ad esempio la lottizzazione abusiva nei pressi di Torre Mileto.
Invitiamo ed aspettiamo quindi le istituzioni, la politica, gli enti scientifici, le associazioni locali e tutte le associazioni ambientaliste a sposare questa sfida e a costruire insieme una candidatura, a nostro parere, “doverosa” per questo meraviglioso territorio.