Sono da sostituire sette chilometri di tubazione
LE SCUSE dell’AQP alla città di Manfredonia per gli “inconvenienti” creati a seguito della rottura di un tratto di fogna adiacente al Parco archeologico di Siponto, i manfredoniani le hanno apprezzate, ma ancor di più hanno accolto con sollievo la notizia dello stanziamento di otto milioni di euro, deliberati dall’Autorità idrica pugliese, per «affrontare e risolvere definitivamente» la situazione creatasi nella condotta fognaria di Manfredonia non più adeguata al carico che subisce. «L’Acquedotto pugliese ha già avviato – informa – la fase progettuale che interesserà quasi sette chilometri di condotta fognaria premente del settore “Porto”».
I MANFREDONIANI hanno incrociato le dita e hanno iniziato il contro alla rovescia memori che ci sono voluti quasi una ventina di anni per realizzare il tratto di condotta che costeggia il litorale sud e che dovrà servire ad allacciare i villaggi e gli impianti balneari esistenti su quel litorale. Ciascuno di essi è dotato di un proprio depuratore che sarà dismesso e trasformato in impianto di pompaggio, dopo di che occorrerà rivedere la rete interna dei vari villaggi. La condotta fognaria della riviera sud è già collegata con il depuratore di Manfredonia che, in previsione, è già stato opportunamente potenziato. Per gli interventi sulla condotta fognaria premente nell’abitato di Manfredonia, l’auspicio è che si impieghi molto meno in considerazione della minaccia incombente di ulteriori esplosioni di tratti di fogna.
LA SITUAZIONE della rete fognaria di Manfredonia è fortemente compromessa. Complessivamente si estende per dieci chilometri suddivisi in due condotte: una nella parte alta dell’abitato, l’altra nella parte bassa detta del “Porto” perché passa per il porto e attraversa Siponto. Entrambe confluiscono nel depuratore che si trova a cinquanta metri più su delle condotte. Per superare tale dislivello che riguarda più in particolare la condotta litoranea, del Porto appunto, sono in funzione ben sei impianti di pompaggio anch’essi bisognevoli di manutenzione continua.
L’IMPIANTO della rete fognaria cittadina è quello risalente agli Anni settanta non adeguato a sopportare il boom demografico e quindi edilizio che è seguito e per tanti aspetti prosegue. In questo frattempo sono sorti interi e popolosi quartieri che hanno richiesto nuovi e notevoli adeguamenti nei vari e diversi servizi che non sempre sono risultati funzionali alle accresciute esigenze. Nella rete fognaria, ad esempio, sono finite molti rami di fogna bianca con la conseguenza di un ulteriore sovraccarico della portata non più adeguata alla condotta fognaria che esplode.
MA NON SOLO la fogna. Per quanto annotato innanzi a riguardo dell’accresciuta estensione urbanistica, problemi sono sorti anche per l’approvvigionamento dell’acqua. Nei nuovi quartieri spesso la pressione è insufficiente e i rubinetti rimangono a secco. Si profila pertanto la necessità di costruire una torre piezometrica adeguatamente ubicata che oltre ad assicurare l’afflusso di acqua potabile nelle zone alte della città, risolverebbe l’insoluto problema dell’acqua potabile nell’area industriale di Coppa del Vento.
Michele Apollonio