Domenica 22 Dicembre 2024

Un bando di idee per Manfredonia sulla spinta del PNRR

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Il rettore della Luiss, Prencipe, indica il futuro della città

«IL PNRR è una opportunità unica, non abbiamo un piano B. Bisogna pertanto avere idee progettuali per sfruttare appieno i fondi messi a disposizione del Governo. E non si possono sfruttare se non con progettualità importanti di medio e lungo termine, di lungo periodo». Il rettore della Luiss, Andrea Prencipe, ha ribadito con forza e chiarezza la mission del Piano nazionale di ripresa e resilienza, nel corso di un incontro promosso dal Circolo Unione tenutosi all’auditorium “C. Serricchio” del Palazzo dei Celestini che ha richiamato l’attenzione di un vasto pubblico. Col professor Prencipe, manfredoniano “praticante” e socio onorario del Circolo Unione, erano il presidente del CU, Ugo Galli, e il sindaco di Manfredonia Gianni Rotice, che hanno dato il via all’analisi dell’importante strumento finanziario di radice europea, approvato nel 2021 dall’Italia per rilanciare l’economia dopo la pandemia da Covid 19 e dunque avviare lo sviluppo verde e digitale. Rotice ha illustrato alcuni progetti cui sta lavorando la sua amministrazione senza tuttavia sottacere le difficoltà in cui opera per via delle limitazioni imposte dal Piano finanziario di rientro del comune, mentre Galli si è soffermato sullo sviluppo della competitività, sugli assetti infrastrutturali e più in generale su una cultura al passo dei tempi.

«È NECESSARIO sgomberare il campo – ha affermato Prencipe – dei modelli di sviluppo del passato, come la dimensione globale, il contratto d’area, con tutto il rispetto agli sforzi fatti che, lo sappiamo benissimo, non hanno attecchito. Impariamo dagli errori del passato, proviamo ad avere un modello di sviluppo che sia radicato nelle specificità del territorio per fare in modo che queste specificità diventino elementi distintivi del territorio. Un processo che si potrà realizzare approfittando dei fondi offerti dal PNRR».

LA “SFIDA” lanciata dall’economista Prencipe è quella «di pensare a progettualità concrete che vadano oltre, a una Manfredonia – esemplifica – capitale della cultura, o capitale del mare, o ancora capitale della storia sipontina. Pensare in grande ma sempre con solido realismo». Scelte non facili, ma possibili. «La scelta di un settore – spiega – non preclude tutti gli altri. La scelta ad esempio della capitale della cultura porta con sé una serie di altre dimensioni: come la pesca storicizzata ha una dimensione culturale non indifferente, lo stesso dicasi per l’agricoltura. Dimensione culturale vuol dire – insiste – avere una sorta di stella polare cui guardare per far crescere tutte le altre dimensioni. Bisogna far riemergere, rifiorire, le specificità di Manfredonia, quelle attrattive che richiamano i turisti». Contributi in tal senso hanno portato l’on. Antonio Tasso, Gregorio Fatone, Antonio Potenza, Matteo Sapone.

LA CITTA’ viene da una lunga stagione di stasi complessiva – è stato ricordato – che ha prodotto una sorta di immobilismo strutturale che ha contagiato tutti i settori da quelli culturali a quelli economici. «Occorre essere propositivi e ottimisti» incalza il professore Prencipe. «Occorre creare partecipazione, proprietà in questo percorso. Al sindaco Rotice ho lasciato un’altra sfida, la emissione di un bando delle idee indirizzato specialmente ai giovani, in modo tale che possano pensare ad una nuova Manfredonia, alla loro Manfredonia».

  Michele Apollonio    

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