Forse la prima vittima di mafia trasversale è stata pugliese. Si chiamava Luisa Fantasia e nel 1975 viveva a Milano, dove suo marito, brigadiere dell’Arma, era stato trasferito per seguire il viaggio della droga, dalla Calabria a Milano. Lei fu uccisa con un coltello da sub dopo essere stata violentata davanti alla figlia di pochi anni, sembra da due balordi: un diciassettenne ed un altro, poi ucciso in carcere.
Per volontà della famiglia, della storia di Luisa non si è mai parlato. Fino allo scorso anno quando a Milano il Sindaco ha voluto raccontare questa storia, grazie alla mutata volontà di quella bambina che, diventata adulta, ha voluto, con il fratellastro, condividere il dolore persistente con la sua comunità. Così quest’anno, il 14 giugno per ricordare la data dell’uccisione, nella sua Manfredonia Luisa verrà ricordata con una cerimonia ed un convegno. La Commissione di studio e di inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata in Puglia ha ascoltato il racconto accorato del ragazzo e della docente dell’Università di Foggia cui la famiglia ha affidato il racconto di Luisa, che 47 anni fa non sapeva che sarebbe stata la prima vittima trasversale di mafia.