Mercoledì 13 Novembre 2024

Che ne sarà dell’Oasi Lago Salso?

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Mancano idee e azioni concrete

L’UNICA cosa certa e palese è che l’Oasi lago salso è chiusa e abbandonata e senza alcuna prospettiva di valorizzare un patrimonio naturalistico straordinario». La sconsolata quanto realistica considerazione è del consigliere comunale di minoranza Gaetano Prencipe, deluso dalla non risposta dell’assessore Giovanni Basta, vicesindaco e assessore alla transizione ecologica, ai quesiti posti con una circostanziata interrogazione consiliare. «Solo riferimenti generici ai motivi – ha precisato – del contenzioso giudiziario senza indicare alcuna via d’uscita e dunque una posizione dell’amministrazione comunale. Nel merito – insiste – il vicesindaco non ha fornito alcuna indicazione perché, in una vicenda che coinvolge più settori (ambiente, demanio, agricoltura, sviluppo turistico, contenzioso), è l’intera Amministrazione comunale a non sapere cosa fare».

LE PERIPEZIE gestionali di quel comprensorio naturalistico a qualche chilometro da Manfredonia, si protraggono da troppi anni ormai, le responsabilità palleggiate tra Comune, società di gestione dell’Oasi e Ente Parco del Gargano. L’ultima sentenza del TAR del febbraio scorso ha dato ragione alla Commissione straordinaria del Comune di Manfredonia che aveva deliberato la revoca dei terreni e dei beni aziendali e disposto la loro restituzione al Comune. Dopo di che silenzio. «Gli effetti di tale sentenza sono tali da incidere fortemente sulle sorti di un compendio agricolo comunale di straordinaria valenza naturalistica e turistica» – argomenta Prencipe che incalza: «Sa l’amministrazione Rotice che il Comune, già dalla fine dello scorso anno, ha il diritto di tornare in possesso dell’intero compendio immobiliare e aziendale? ma sa anche che il Comune è privo di risorse umane e finanziarie per gestirlo? sa che potrebbero chiedere all’Ente Parco anche la restituzione delle azioni della società Oasi Lago Salso allo stesso donate nel 2015, come del resto sostiene anche la Corte dei Conti, ma sanno anche che l’Ente Parco fa resistenza?».

LA SOLUZIONE prospettata è quella della costituzione di una nuova società di gestione ma con chi e con quali risorse resta un problema. «L’obiettiva complessità della questione, la straordinaria valenza naturalistica dell’area, la sua rilevanza anche per il comprensorio  agricolo circostante e, non ultima, l’importanza strategica che l’Oasi riveste per lo sviluppo turistico dell’intero territorio, richiedono l’attenzione ed il coinvolgimento di tutti» analizza il consigliere Prencipe che auspica «il ritorno del Comune, dopo un periodo durato sette anni in cui è stato relegato a un ruolo di mero spettatore di decisioni altrui sul proprio demanio civico, ad assumere un ruolo diretto, nelle forme e con le modalità che vanno ridiscusse con l’Ente Parco e con quei soggetti che hanno dimostrato negli anni capacità gestionali delle zone umide».

L’OASI lago salso, la contigua “Laguna del re” recentemente ricostituita, e la confinante antica laguna Frattarolo, costituiscono un poderoso e straordinario comprensorio umido di inestimabile valenza naturalistica, rifugio di moltitudini di varie specie di uccelli, che andrebbe valorizzato con una accurata e lungimirante gestione che ne esalti le peculiarità agricole, lagunari e turistiche oggi colpevolmente mortificate.

  Michele Apollonio

 

 

 

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