Venerdì 20 Dicembre 2024

Manfredonia senza videosorveglianza

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Il Comune non è entrato nella graduatoria dei fondi statali

ERA L’ULTIMA speranza per poter attivare le telecamere della videosorveglianza cittadina che ci sono ma non funzionano. Ebbene Manfredonia è stata esclusa senza diritto di ripescaggio, dalla quota di riserva in favore dei comuni del Mezzogiorno. Un brutto colpo se si considera che la stessa ministra dell’interno Lamorgese, riconosce per Manfredonia una “incidenza elevatissima della criminalità”. Una defaillance annunciata. La consigliera comunale di “Manfredonia Nuova”, Giulia Fresca, l’undici febbraio scorso aveva richiamato, con una circostanziata interrogazione rivolta alla amministrazione comunale, il problema di una efficiente videosorveglianza urbana per far fronte alla sicurezza dei cittadini. Aveva fatto esplicito riferimento alla partecipazione del comune di Manfredonia al bando del ministero dell’interno sulla sicurezza urbana attraverso la realizzazione di sistemi di videosorveglianza. Il bando prevedeva un contributo statale diretto a sostenere gli oneri sopportati dalle amministrazioni municipali per l’installazione dei sistemi previsti nell’ambito dei Patti per la sicurezza urbana sottoscritti tra prefetti e sindaci. Il fondo messo a disposizione era di 27 milioni di euro da dividersi tra i primi 416 comuni richiedenti. Manfredonia si è classificata al 1.732esimo posto.

DALL’ANALISI della richiesta avanzata dal comune di Manfredonia, la consigliera Giulia Fresca, aveva rilevato che non sarebbe arrivata a buon fine, in quanto «non era stata prevista – precisava – alcuna quota di cofinanziamento che avrebbe fatto la differenza in termini di punteggio finale». E chiedeva pertanto quale alternative l’amministrazione Rotice aveva previsto per assicurare un servizio fondamentale quale per l’appunto la videosorveglianza urbana. La risposta dell’assessore Angelo Salvemini è stata quella di candidare il progetto «ad altre fonti di finanziamento qualora dovessero essere pubblicati ad hoc». Niente di certo dunque.

«LA CITTA’ di Manfredonia – rileva la consigliera Fresca – a fronte della crescente escalation criminale dei fatti che la cronaca registra in ordine ai vandalismi, alle violenze, ai furti ed alle aggressioni, ed in vista peraltro della stagione estiva, dovrà fare i conti con l’assoluta mancanza di azione di tutela da parte dell’amministrazione comunale. Per onestà intellettuale c’è da dire – aggiunge – che la richiesta di finanziamento fu avanzata dai Commissari e certamente riporta ad una responsabilità precisa, ma una amministrazione attenta, appena insediatasi e nell’immediata presentazione della progettualità (il 17 novembre) avrebbe potuto integrare con dei correttivi, ammesso che il problema della sicurezza urbana fosse stato in agenda».

QUELLO dell’attenzione dell’amministrazione Rotice alle progettualità da presentare per ottenere finanziamenti, è un tema rappresentato dalla minoranza consiliare in occasione della presentazione dele linee programmatiche amministrative. Un forte richiamo è stato avanzato sullo stato dell’arte di progetti da presentare nell’ambito del PNRR. Mentre altrove – è stato denunciato anche da più parti del settore economico – si riscontra un avanzato attivismo a riguardo dei bandi del PNRR, a Manfredonia non si è riusciti a capire quali siano gli orientamenti e le azioni della civica amministrazione. Solo vaghi accenni che non riescono a delineare una vision di quella che vorrà essere lo sviluppo di Manfredonia. In tal modo – si evidenzia – disorientando anche gli eventuali investitori che guardano al territorio del golfo adriatico con interesse in considerazione delle varie e diverse potenzialità che si ritrova.

AL MOMENTO il programma sicuro è quello del porto industriale peraltro di competenza dell’Autorità di sistema portuale del medio Adriatico meridionale. Il presidente Ugo Patroni Griffi nel confermare il finanziamento di 120milioni di euro per la rifunzionalizzazione del molo Alti fondali, più noto come porto industriale, ha confermato la progressione della progettazione e annunciato che entro l’anno potranno essere appaltate le opere. Un punto fermo intorno al quale, almeno per il momento, non c’è nessun’altra certezza.

Michele Apollonio

 

 

 

 

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