La nostra Confederazione oggi celebra la giornata Legalità ci piace, un appuntamento che ha l’utile scopo di denunciare e sensibilizzare sulle conseguenze dei fenomeni criminali per l’economia reale e per le imprese. La giornata, giunta alla nona edizione, quest’anno è incentrata sullo spregevole fenomeno dell’usura. La scelta è ricaduta perché i due anni di pandemia e di forti restrizioni hanno, purtroppo, accresciuto questo problema. Infatti, fin dall’avvio dell’emergenza sanitaria il credito ha assunto un ruolo cruciale per assicurare la necessaria liquidità alle imprese lasciate senza le lore entrate o comunque investite da shock imponenti. La liquidità è il vero discrimine tra mantenere l’attività oppure chiuderla e la mancanza di essa espone potenzialmente le aziende a rischio usura.
I dati, esposti oggi a Roma dall’Ufficio Studi di Confcommercio, sono preoccupanti soprattutto se si guardano quelli del Sud. L’usura è percepita in maggior aumento dagli imprenditori del terziario di mercato e al Sud è indicata in aumento dal 30% delle imprese, così come è aumentata la preoccupazione per il rischio di esposizione a tali fenomeni. L’illegalità, in generale, costa alle imprese de commercio e dei pubblici esercizi quasi 31 miliardi di euro e mette a rischio circa 200.000 posti di lavoro.
In questo quadro, strumenti strutturali già esistenti, quali i Confidi, possono essere utili a prevenire il fenomeno del ricorso all’usura nell’ambito dei sistemi imprenditoriali locali. Rilanciamo l’operatività dei Confidi a favore delle imprese a rischio usura attraverso un generale potenziamento degli stessi e incentiviamo i progetti di partenariato fra associazioni antiracket e antiusura e le associazioni di categoria, come la nostra per meglio supportare il delicato e sofferto percorso di denuncia da parte delle vittime di racket e usura”. Così Damiano Gelsomino, presidente di Confcommercio Imprese per l’Italia provincia di Foggia sulla giornata nazionale “Legalità ci piace”.
Marianna Bonghi
Comunicazione e ufficio stampa