Una brutta sorpresa nell’uovo di Pasqua quella che ha trovato la città di Manfredonia, esclusa dai finanziamenti del Ministero dell’Interno in merito alla sicurezza urbana attraverso la realizzazione dei sistemi di videosorveglianza. Il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, con la firma l’8 aprile scorso del decreto che ha approvata la graduatoria, pubblicata in questi giorni, redatta dalla competente Commissione di valutazione sulla base dei criteri e dei punteggi previsti dal decreto interministeriale del 9 ottobre 2021, e che tiene conto della quota di riserva in favore dei comuni del Mezzogiorno, esclude senza diritto di ripescaggio la città di Manfredonia, alla quale, nonostante venga riconosciuta incidenza “elevatissima” della criminalità, finisce al 1732 esimo posto. Il contributo statale, diretto a sostenere gli oneri sopportati dalle amministrazioni municipali per l’installazione dei sistemi previsti nell’ambito dei Patti per la sicurezza urbana sottoscritti tra i prefetti e i sindaci ha messo a disposizione 27 milioni di euro ed i progetti che godranno del contributo saranno solo i primi 416.
Personalmente, dall’analisi della richiesta presentata dai Commissari, ho immediatamente colto che non sarebbe andata a buon fine in quanto non era stata prevista alcuna quota di cofinanziamento che, al contrario e come si evince dai comuni risultati assegnatari, avrebbe fatto la differenza in termini di punteggio finale. Per tale motivo, all’indomani dell’insediamento del Consiglio Comunale, presentai l’interrogazione al Sindaco, Gianni Rotice ed alla sua giunta per conoscere (al punto 4) “quali decisioni si intendono assumere nel caso in cui il progetto citato non ottenga il finanziamento richiesto al fine di garantire e rafforzare, comunque, la sicurezza urbana della città di Manfredonia”.
La risposta fornitami dall’Assessore delegato, Angelo Salvemini, il 17 febbraio con protocollo 7439, fu semplicemente: “il medesimo progetto sarà candidato anche ad altre fonti di finanziamento qualora dovessero essere pubblicati bandi ad hoc”. E L’assessore chiuse con le parole: “purtroppo, attualmente, la condizione di predissesto in cui versa il nostro Ente non permette l’accesso a fondi di finanziamento interni”
La città di Manfredonia dunque, a fronte della crescente escalation criminale dei fatti che quotidianamente la cronaca registra in ordine ai vandalismi, alle violenze, ai furti ed alle aggressioni, ed in vista peraltro della stagione estiva dovrà fare i conti con l’assoluta mancanza di azione di tutela da parte dell’amministrazione comunale e le parole “non pronunciate” sull’argomento, nel merito, all’ultimo consiglio comunale a seguito della discussione sulle linee programmatiche, è fonte di rilevante preoccupazione. Per onestà intellettuale c’è da dire che la richiesta di finanziamento fu avanzata dai Commissari e certamente riporta ad una responsabilità precisa, ma una amministrazione attenta, appena insediatasi e nell’immediata presentazione della progettualità (il 17 novembre) avrebbe potuto integrare con dei correttivi, ammesso che il problema della sicurezza urbana fosse stato in agenda!
Auspico il richiamo al senso di responsabilità che oggi, alla luce di questa sonora bocciatura, trova ulteriore preoccupazione dell’ordinanza n.3/2022 del Sindaco che prolunga l’orario della “movida” nei giorni festivi e prefestivi fino al 1° maggio, lasciando presagire le intenzioni dell’amministrazione per i mesi a venire e le possibili, incontrollabili conseguenze.
Giulia Fresca – Capogruppo Manfredonia Nuova