Riconosciute le criticità per le quali si promettono interventi
«LO STATO di salute si è ridotto, anno dopo anno, ai minimi termini nella sua operatività rispetto ad un territorio che fa da riferimento a diverse migliaia di cittadini». La lapidaria e amara dichiarazione è del sindaco Gianni Rotice e il “malato” cui si riferisce è l’ospedale San Camillo De Lellis di Manfredonia, e l’interlocutore quale è stata rivolta è il direttore generale Asl Foggia Vito Piazzolla nel corso di un faccia a faccia avuto nel gabinetto del sindaco a Palazzo San Domenico.
L’INCONTRO col responsabile dell’azienda sanitaria provinciale è stato richiesto dallo stesso sindaco sempre più assillato dai problemi che zampillano da quel nosocomio e dunque per discutere del presente e del futuro dell’ospedale di Manfredonia. Rotice ha illustrato – riferisce uno stringato comunicato – nel dettaglio al dg Piazzolla tutte le criticità della struttura giunte dai cittadini e dal personale medico-sanitario tale da rendere deficitario lo stato di salute del San Camillo».
UNA CONFERMA ufficiale delle continue lamentele e proteste da parte dei cittadini e degli stessi operatori ospedalieri sempre più mortificati, quelli responsabilmente rimasti, dalle continue amputazioni cui veniva sottoposto il San Camillo e riportate puntualmente e doverosamente dalla Gazzetta. Continue defaillance che oltre a penalizzare l’operatività dei reparti superstiti, demoralizzano il personale e deviano l’utenza.
«E’ GIA’ in itinere un percorso tecnico-amministrativo, che ora va attuato, per potenziare servizi e personale consentendo alla struttura di potersi specializzare e ritrovare l’efficienza attualmente mancante» è la risposta-annuncio riportata dal comunicato sindacale, data dal dg Piazzolla il quale «recependo le criticità riferite dal sindaco, ha illustrato quelli che sono gli investimenti di diversi milioni di euro già previsti per il “San Camillo”, a partire dagli imminenti arrivi dei nuovi macchinari all’avanguardia di diagnostica per il reparto di Radiologia (TAC, risonanza magnetica, ecc) ed il potenziamento di servizi (come quello di Diabetologia) anche attraverso l’incremento di personale medico-sanitario in pianta organica».
A PARTE l’ulteriore qualificata consapevolezza delle deficienze prodotte nel nosocomio manfredoniano, da più parti si incrociano le dita sulla «attuazione del percorso tecnico amministrativo» che dovrà potenziare o forese meglio “ripristinare”, servizi e personale. Promesse elargite già in altre occasioni. Con l’auspicio che tali interventi non si risolvano in quelli edili-strutturali per i quali sono pronti 10 milioni di euro (il consigliere regionale Campo parlava di oltre undici). Quegli interventi edilizi sono propedeutici al potenziamento sanitario dell’ospedale? Ancora una volta si ricorda che all’ospedale occorrono essenzialmente personale e strumentazioni mentre ci si é preoccupati di realizzare una reception per smistare l’afflusso di…clienti. Negli ambienti sanitari non si dimentica che le promesse tipo queste ultime, sono state avanzate all’indomani di ogni taglio senza che mai sono state attuate come dimostra quest’ultima promessa di «ritrovare l’efficienza attualmente mancante» dell’ospedale di Manfredonia.
L’ATTESA generale è che si attivi un osservatorio costante su un problema che riguarda tutta la popolazione senza distinzione di posizionamenti.
Michele Apollonio