L’8 novembre 2010 si riuniva la VI commissione consiliare per discutere sulla costituzione dell’Agenzia per il Turismo, un progetto dell’ex sindaco Riccardi. Il 23 dicembre dello stesso anno il consiglio comunale ne fissa l’indirizzo e le linee guida. L’idea era di creare un’organizzazione che potesse gestire gli eventi culturali, storici, religiosi e tradizionali della città di Manfredonia, la promozione e la valorizzazione dei tantissimi beni culturali ed ambientali presenti nelle nostre aree. Un progetto frutto di diverse esperienze fatte in passato e non andate a buon fine, volte a creare un gruppo di persone dedicate a questo ambito che spesso è scaduto con la creazione di gruppi di lavoro rivelatisi carrozzoni politici improduttivi. Fondazione, Istituzione, Comitato, alla fine fu l’Agenzia del Turismo. La volontà era quella di dare un maggiore impulso all’industria del Turismo esaltando le nostre peculiarità sviluppando la sinergia tra i vari ambiti ed organizzazioni. Da subito si è pensato all’individuazione di un manager che potesse coordinare i lavori, gli attori e le azioni. Nell’aprile del 2011 vennero organizzate due giornate dedicate alla Conferenza Generale sul Turismo di Manfredonia per delineare le linee guida del rilancio del nostro turismo. Venne coinvolta la società Starting4 di Padova per pianificare il marketing del nostro territorio. Un’idea davvero poco geniale poiché noi stessi che viviamo la nostra terra, intensamente, abbiamo difficoltà a conoscere tutte le nostre risorse, immaginiamo come avrebbero potuto farlo persone lontane da noi. Il primo presidente dell’Agenzia del Turismo fu il compianto Matteo Fusilli, uomo di lunga esperienza politica ex presidente del Parco Nazionale del Gargano, prematuramente scomparso. Gli succede Michele De Meo che lascerà il passo a Saverio Mazzone, dal 2016 al 2019. Poi, una legge balorda, nata per ottimizzare le spese comunali verso le partecipate, impone la chiusura della nostra Agenzia del Turismo poiché non rispettava alcuni “parametri”. L’Agenzia del Turismo di Mazzone schiaffeggia questa legge insensata per certi versi, consacrando, durante la sua liquidazione tenutasi il 29 marzo 2022, un utile di esercizio di 35.238 euro. Gli effetti della gestione Mazzone sono ancora in corso: a dicembre 2021 per il carnevale di Manfredonia 2022, il Ministero della Cultura ha stanziato 65.000 euro. La Regione Puglia invece, ha stanziato 100.000,00 euro. A sostenere l’operato di Mazzone l’impegno politico dell’On. Bordo e del consigliere regionale Campo. Saverio Mazzone ai nostri microfoni: “Nella gestione dell’Agenzia del Turismo, ho cercato di svilupparne la vision, spostando l’asse dell’azione verso l’integrazione delle politiche culturali con quelle turistiche. La nostra comunità, infatti, aveva appena aumentato la consapevolezza del proprio patrimonio in virtù dell’accesso ai fondi POiN, col recupero e la valorizzazione d’importanti attrattori: il Castello ed il Museo Archeologico nazionale, il Parco archeologico di Siponto, gli Ipogei Capparelli e le ex Fabbriche di San Francesco. L’intuizione d’’inserire anche il patrimonio immateriale del territorio, quello rappresentato dalle tradizioni culturali, in quei processi di sviluppo è stata vincente; è stato grazie a quella intuizione e al lavoro conseguente che la nostra principale manifestazione pubblica identitaria, il Carnevale di Manfredonia, è stato riconosciuto come Carnevale storico e patrimonio culturale nazionale; divenendo oggetto dell’attenzione delle politiche ministeriali che hanno portato, tra l’altro, all’accesso dei carnevali storici italiani ai fondi FUS del MiBAC. La mia precedente esperienza – e la convinzione che i fondi europei, nazionali e regionali fossero un’opportunità da perseguire con tutte le forze – hanno portato all’avvio di un’azione su bandi ed avvisi pubblici che hanno permesso alla nostra comunità di continuare a godere di azioni di politiche turistiche e culturali, pur in un periodo in cui gli enti locali faticavano sempre di più a trovare risorse proprie. Solo grazie all’attivazione di quel processo virtuoso è stato possibile continuare ad organizzare le nostre principali manifestazioni, Carnevale e Festa patronale in primo piano, proprio mentre il Comune di Manfredonia si vedeva costretto ad un Piano di rientro finanziario per scongiurare il dissesto. Un piano che non prevedeva la possibilità di destinare risorse ad eventi ed alla promozione del territorio. Per dirne una, ho ereditato un Carnevale che veniva organizzato col ricorso, praticamente al 100%, a risorse comunali, per portarlo ad essere organizzato completamente con risorse proprie, senza neanche un euro proveniente dal bilancio comunale (e così anche per tutte le altre manifestazioni ed eventi). Un’azione, quella dedicata alla partecipazione ai bandi pubblici, che ha continuato a dispiegare i suoi effetti anche successivamente al mio mandato; per dirne qualcuno, anche il Carnevale del 2020 si è potuto svolgere grazie all’aggiudicazione pregressa di un bando triennale. Persino l’ultimo contributo regionale, quello che darà la possibilità di organizzare, a quel che sento, il Carnevale nell’estate di quest’anno, è stato possibile solo in virtù del pregresso riconoscimento del nostro come Carnevale storico. Un lavoro condotto dall’Agenzia, vorrei sottolinearlo, senza un ufficio e senza un dipendente, con un unico ruolo, quello da me incarnato di Amministratore Unico, senza un centesimo di stipendio o indennità. Con il coraggioso supporto di un gruppo di giovani professionisti che, volontariamente, hanno messo il proprio tempo al servizio di un progetto collettivo in cui hanno fortemente creduto. Un lavoro che ha portato, in 3 anni, il Comune di Manfredonia a vedersi beneficiario e ad aggiudicarsi 1 milione di euro tra bandi pubblici e raccolta promozionale; il tutto senza essere sostanzialmente costato nulla alle casse comunali. Questa è stata l’Agenzia del Turismo di Manfredonia, una partecipata che nel 2019 il consiglio comunale ha deciso di dismettere, optando per una pavida applicazione della Legge Madia sulle partecipazioni pubbliche, senza darsi la pena di avviare un approfondimento di pensiero strategico su ipotesi alternative. La legge sulle partecipate, infatti, è nata per la razionalizzazione della spesa pubblica, per evitare spese superflue che gravassero sulla pelle dei cittadini. Ebbene l’Agenzia del Turismo è stata liquidata dopo aver portato sul territorio, come detto, un milione di euro di risorse e chiuderà i suoi conti, caso più unico che raro nel noto panorama delle società pubbliche italiane, in attivo. Ad maiora?”.
Raffaele di Sabato