Domenica 22 Dicembre 2024

Il Museo Diocesano nella Giornata del Fai

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FRA gli oltre 14mila luoghi di storia, arte e natura aperti in tutta Italia nella Giornata FAI di Primavera, Manfredonia è stata presente con il Museo Diocesano, prestigioso e prezioso scrigno della storia e della cultura sipontina-manfredoniana. Nei due giorni FAI, il Museo Diocesano ubicato di lato all’ingresso della Cattedrale negli antichi ambienti terranei residui del maestoso duomo angioino andato distrutto nel sacco turchesco della città del 1620, è stato meta di numerosi visitatori che hanno approfittato dell’apertura straordinaria per una immersione speciale nel ricco patrimonio raccolto testimonianza della plurimillenaria presenza attiva e illuminata della Chiesa apostolica sipontina sulle sponde di questa parte dell’Adriatico. Fra i visitatoti anche il sindaco della città Gianni Rotice accompagnato da alcuni amministratori, accolto dall’arcivescovo padre Franco Moscone e dal progettista del Museo, architetto Antonello D’Ardes e dal direttore del Parco archeologico di Siponto, architetto Francesco Longobardi.

CICERONI speciali gli studenti della Quarta E del Liceo classico “Aldo Moro” con i quali erano il dirigente scolastico Pietro Aucello e alcuni docenti di quel corso, che si sono prestati ad accogliere i visitatori ed accompagnarli, illustrando brillantemente i reperti contenuti nelle sette sale, distinte in due sezioni, in cui si articola il percorso espositivo, e dunque rispettivamente: I – Fragmenta Sypontinae Ecclesiae: all’alba del primo millennio; Il Leone; L’Aquila; Tra Siponto e Manfredonia. II – La Diocesi dal XIII al XX secolo: Galleria degli arcivescovi; Il bello sensibile della Liturgia; Il cardinale Orsini. E inoltre una ricca galleria di documenti e fotografie.

IL MUSEO Diocesano di Manfredonia è il 15esimo della Puglia, realizzato nel 2016 per iniziativa dell’arcivescovo Michele Castoro, con fondi provenienti dal 5×1000 per la chiesa e da finanziamenti europei. Un pregiato presidio attraverso cui leggere la storia del territorio, ma anche «per promuovere l’educazione al bello, poiché il frutto del genio umano è traccia della bellezza divina» annotò alla inaugurazione l’arcivescovo Castoro che rimarcò altresì come «il Museo Diocesano è una appropriata ripartenza per una città che sta cercando la giusta collocazione nel panorama storico-culturale-archeologico italiano».

PAROLE profetiche che le vicende cittadine politiche, amministrative e culturali che sono seguite confermano nella validità prospettica. Oggi più che mai Manfredonia è alla ricerca di una sua entità, una “vision” di quello che vorrà essere nel contesto della ineluttabile evoluzione del progresso. Non appaiono all’orizzonte prossimo segni di una resilienza al passo dei tempi. Non si intravvedono quelle necessarie aperture di largo respiro coinvolgenti. Eppure Manfredonia ha tutto il necessario strumentale al salto della siepe. Esempio eclatante è proprio il settore richiamato dall’arcivescovo Castoro. Manfredonia potrebbe essere definita la “Città dei Musei” a ragione della presenza del Museo nazionale archeologico con sede nel castello svevo-angioino esso stesso un museo; del Parco archeologico di Siponto eternamente fermo ai saggi di scavo, e annessa Basilica di Siponto; degli Ipogei Capparelli e di Siponto; il Museo etnografico “Melillo” di Siponto; il Museo dei pompieri e della Croce rossa unico nel genere; il Museo del mare; la Cappella della Maddalena con la serie dei santi sotto campana; la basilica di San Leonardo; per non parlare dei tesori custodite nelle chiese. Insomma; c’è di che e oltre per promuovere un affascinante tour culturale-turistico di prim’ordine. Solo a volerlo.

Michele Apollonio

 

 

 

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