L’altra metà della mela di Calenda
«RASSICURIAMO i nostri elettori che Azione a Manfredonia è vivo e vegeto, continua ad operare e poggia su forze assolutamente motivate che credono nel loro simbolo e continuano ad imprimere, al lavoro del gruppo locale, il segno distintivo della coerenza. La stessa coerenza che ci ha accompagnato in occasione delle ultime elezioni comunali». Il partito “Azione Manfredonia” tra i pochi rimasti sulla piazza politica, che fa capo a Carlo Calenda, non si è estinto come aveva fatto supporre la lunga e astiosa lettera con la quale il coordinatore Antonio De Michele aveva accompagnato le sue dimissioni dalla carica e dal partito seguito da un gruppo di sostenitori, ma riconferma il suo impegno politico anche in vista dei prossimi appuntamenti elettorali. La conferma in una nota sottoscritta da Patrizia Salvetti, Annarita Castriotta, Matteo Trotta, Paolo Caputo, Roberto Lo Scocco, Tina Salvemini, Maria Grazia Lauriola, Annaleda Trotta, Tommaso Caputo, Annarosa Impagnatiello, Gabriella Carpano, Carmela Guerra.
«MANFREDONIA in Azione – affermano – continuerà a svolgere, con l’appoggio dell’on. Nunzio Angiola, di recente entrato a far parte della segreteria nazionale di Carlo Calenda con delega al Mezzogiorno, attiva politica per il bene comune di tutti i manfredoniani e lo faremo con un nuovo rinnovato entusiasmo».
TRA CHI se ne va e chi resta e rilancia, c’è anche chi si mette in stand by o quanto meno assume un atteggiamento super partes in attesa di chiarimenti più…chiari. È il caso di Tommaso Rinaldi, candidato sindaco di “Manfredonia in Azione” apprezzato per la misura e l’impegno posto nel corso della agitata campagna elettorale, che non è tuttavia bastato per arrivare almeno in consiglio comunale. È rimasto “vittima” di quella insensata strategia di presentarsi alle urne in ordine sparso e non di fare fronte comune e tentare, come era nelle prospettive, di approdare ad un risultato diverso da quello deludente realizzato. Quello di Tommaso Rinaldi è il classico esempio di cittadino volenteroso che si avvicina alla politica pronto a dare il suo contributo di qualità, ma poi se ne allontana una volta sperimentati i meccanismi artefatti di una “certa” politica.
LA FATIDICA goccia che ha fatto traboccare il vaso, è stata la “insinuazione” secondo cui Azione era “pronta a passare nelle fila della maggioranza” attratta da “incarichi e prebende politiche”. Eventualità decisamente e sdegnosamente respinta. (Ma pare si adatta ad altra forza politica). «La mia storia personale e professionale – ha replicato Rinaldi – così come quella di tutti coloro che si sono candidati in Azione, è alla portata di tutti; perfino, le mie dichiarazioni dei redditi!». Di qui la scelta di dedicarsi alla famiglia e al lavoro (è consulente finanziario).
UNA STORIA forse ai margini della politica ma che indubbiamente connota una sconfitta della Politica, quella leale, aperta, disinteressata che attrae le menti ben pensanti e pensose dell’interesse comune.
Michele Apollonio