In vista della preannunciata presentazione del bando che dovrebbe aprire la via risolutiva per il pieno utilizzo dello scalo aeroportuale di Foggia, rimane alta l’attenzione sul Gino Lisa. Lo si intuisce in maniera molto netta nel documento diffuso “urbi et orbi” da Confindustria Foggia che è tornata ad incontrare i vertici della Regione Puglia per porre due questioni di fondo non di poco conto sul versante dei tempi di realizzo, sempre più ristretti. Per capire bene lo stato dell’arte, vanno attentamente analizzate le parole. Cosa dice 
Confindustria? “Prima di tutto – scrivono gli industriali – incombe adesso la necessità di pervenire velocemente e senza ulteriori indugi all’ufficializzazione del bando, attività che spetta alla nuova governance di Aeroporti di Puglia. Confindustria Foggia ha da tempo affacciato delle ipotesi di lavoro inoltrando anche un piano industriale di indubbi contenuti strategici”. “In secondo luogo – si sostiene – urge predisporre una complessa serie di iniziative che siano atte a promuovere il Gino Lisa onde assicurarne la piena funzionalità nella fase di start up, che sarà la più delicata. Questo significa chiamare a raccolta sin d’ora i potenziali fruitori, sollecitando il territorio ad avviare tutte quelle azioni promozionali che garantiscano la certezza di un utilizzo gradualmente progressivo dello scalo, affinché non si ripetano nefaste esperienze del passato”. “In definitiva – dice Confindustria – occorre spingere subito per mettere in opera una larga azione di sistema attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori dello sviluppo che operano in Capitanata e nei bacini territoriali circostanti, perché questa è la sola attività in grado di assicurare la riuscita dell’operazione più attesa dalle comunità che possono essere interessate alla funzionalità dello scalo. Non si tratta quindi di avviare solo iniziative di marketing, peraltro utilissime, ma serve – conclude il documento confindustriale – acquisire adesso prenotazioni d’impegno da parte di tutti, dal sistema dei sindaci che regge gli enti locali, alla complessa rete dei comparti produttivi ed associativi, dall’Università a tutte le Istituzioni”. “L’azione cui serve porre mano – ribadisce Confindustria – non si consuma ne può esaurirsi nel consenso istituzionale e sociale che già va accompagnando l’avvio dei voli, elemento dato per scontato, quanto nel coinvolgimento dei protagonisti del tessuto collettivo, nessuno escluso, affinché tutti si facciano carico concretamente del processo di partenza del Lisa sostenendone l’utilizzo attraverso il solo motore capace di reggere nel tempo la sfida : quel motore è il passeggero”. Il documento nasconde tra le riga, com’è di tutta evidenza, un tatticismo sottile che va spiegato e che potrebbe voler dire che è arrivato il momento di giocare a carte scoperte. E già, perché da un lato sembra disvelarsi un temporeggiamento della nuova governance di Aeroporti di Puglia che risponde sempre alla Regione. Dall’altro c’è una Regione chiamata a dare, ob torto collo, una risposta chiara su proposte già passate al vaglio di ADP. Ora l’idea che Confindustria voglia smarcarsi rilanciando la partita è palmare e riposa su una strategia tutt’altro che complicata che sembrerebbe voler dire alla Regione : fai presto a valutare le proposte già inoltrate e non tardare a pubblicare comunque il bando, perché poi la vera partita sarà quella di trovare da subito un numero di passeggeri tanto congruo da giustificare un’impresa sostenibile. E tutta qui la sfida di Confindustria. Se siamo giunti ad un punto di svolta lo diranno i fatti. Ma è ormai certo che la partita è alle battute finali. E se il feeling che ha sempre legato Confindustria Foggia al Vice Presidente della Regione, l’avvocato Raffaele Piemontese – protagonista indiscusso del rilancio dello scalo dopo decenni di parole al vento – reggerà, probabilmente volare non sarà più una chimera.
